10 motivi per andare in viaggio in Senegal

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Se sogni un viaggio in Africa che combini avventura, cultura, natura e calore umano, il Senegal fa per te. E’ una destinazione che ti sorprenderà e in questo post ti diciamo 10 motivi per andare in viaggio in Senegal. Situato sulla costa occidentale, affacciato sull’Atlantico e crocevia di popoli e influenze, questo paese è una porta aperta su un mondo autentico. L’ospitalità è sacra, i paesaggi sono forti e vibranti, e la musica è un linguaggio quotidiano che fa da sottofondo quasi a tutto.

10 motivi per andare in viaggio in Senegal

mercato senegalese
Il mercato di M’bour

Il Senegal è perfetto sia per chi decide di avvicinarsi per la prima volta al continente africano, sia per chi cerca un’esperienza diversa dai classici itinerari turistici. Non troverai safari in jeep tra elefanti e giraffe. Qui la fanno da padrone baobab monumentali, spiagge di sabbia fine, mercati affollati e storie intense raccontate dalla terra e dalla gente. Che tu sia attratto dalla cultura, dal cibo, dalla natura o dal semplice desiderio di esplorare, il Senegal dovrebbe finire in cima alla tua lista di prossimi viaggi.

1. Facilità d’ingresso: visti e documenti

viaggio in Senegal
Richard Toll, verso la piantagione di canna da zucchero

Organizzare un viaggio in Senegal è semplice: non è richiesto alcun visto per soggiorni turistici fino a 90 giorni per i cittadini svizzeri, italiani e di molti altri Paesi europei. Basta il passaporto con validità residua di 6 mesi e un biglietto aereo. Per quanto riguarda la salute, non ci sono vaccinazioni obbligatorie, a meno che non si provenga da zone a rischio febbre gialla. La profilassi antimalarica è facoltativa ma consigliata: il rischio è basso durante la stagione secca da novembre a maggio. Aumenta notevolmente durante la stagione delle piogge, da giugno a ottobre. In caso di necessità di cure mediche, rivolgetevi alle cliniche private, non a quelle pubbliche. Per questo motivo non partite senza stipulare un’assicurazione sanitaria adeguata.

2. Stabilità e sicurezza: un porto tranquillo in Africa Occidentale

barbiere senegalese
Parrucchiere a Podor

Il Senegal è uno dei paesi più stabili e sicuri dell’Africa subsahariana. In un continente dove, purtroppo, non mancano crisi politiche e conflitti locali, il Senegal si distingue per la sua lunga tradizione democratica. La coesistenza tra gruppi etnici e religiosi è pacifica. Dalla sua indipendenza nel 1960 dalla Francia non ci sono state guerre civili . Per questi motivi è un’ottima porta d’ingresso al continente per chi viaggia in Africa per la prima volta. La gente è accogliente, le strade principali sono in buono stato e le infrastrutture turistiche, presenti quasi dappertutto, sono spesso di buon livello. Rimane i problema dei rifiuti e della plastica: qui c’è ancora moltissimo da fare.

3. Melting pot: ricchezza culturale e diversità etnica

viaggio in Senegal
Colori per le strade del Senegal

Il Senegal è un vero e proprio mosaico culturale, abitato da gruppi etnici come i Wolof, Peul, Sérère, Diola, Toucouleur e Bassari. Ognuno possiede le proprie tradizioni, lingue, rituali e musiche. Il Wolof, è la lingua più diffusa, il francese è la lingua ufficiale. Viaggiare tra le diverse regioni del paese significa assistere a danze frenetiche, mercati colorati e festival popolari che raccontano l’anima profonda dell’Africa occidentale. L’Islam è la religione del 95% della popolazione, il Cristiani e gli animisti compongono il rimanente 5%. La convivenza è pacifica, anzi – Mussulmani e Cristiani festeggiano assieme le rispettive festività. Provate a trascorrere il giorno di Pasqua sulla spiaggia di M’bour, ne rimarrete sorpresi. Ci sono proprio tutti, a migliaia: uomini, donne, bambini, cavalli, asini, capre e mucche.

4. Teranga: l’arte dell’ospitalità

viaggio in Senegal
Barche a M’bour

Teranga“, in wolof, significa molto più che “ospitalità“: è un modo di vivere, un codice di comportamento basato su rispetto, generosità e condivisione. La teranga è parte integrante di un viaggio in Senegal. La si sente prima di tutto nei saluti, lunghi e affettuosi. Chiedete sempre ai vostri interlocutori come stanno, mi raccomando. Ne saranno deliziati. Nei villaggi spesso si è circondati da bambini, che ti sorrido e prendono per mano. Generalmente non vogliono niente, se non chiederti come ti chiami. In Senegal uno non è mai solo, qualcuno si prenderà cura di te. Questo è uno dei motivi per cui tanti viaggiatori tornano. La teranga infatti è quel senso di essere accolti, apprezzati e, in qualche modo, “a casa”. Anche dall’altra parte del mondo.

5. Storia viva e patrimoni UNESCO: il passato che parla

ISOLA DI GOREE
Isola di Gorée, Maison des Esclaves

Il Senegal è un crocevia di storie antiche, culture millenarie e memorie intense. È uno dei pochi paesi africani a vantare ben 7 siti iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, dalla tratta degli schiavi alle civiltà megalitiche, dalla biodiversità alla spiritualità sufi. L’isola di Gorée è probabilmente il sito più conosciuto e toccante, a soli 20 minuti di traghetto da Dakar. Gorée fu uno dei principali porti di smistamento degli schiavi verso le Americhe. Visitare la Maison des Esclaves, con le sue celle anguste e la “porta del non ritorno”, è un’esperienza che racconta secoli di sofferenza e resistenza. Oggi l’isola è anche un luogo di arte, memoria e bellezza, con case coloniali colorate (e scrostate) oltre che a cortili fioriti.

6. Terra incontaminata: natura selvaggia e biodiversità

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Lungo il fiume Senegal

Un viaggio in Senegal ti porta alla scoperta di veri gioielli naturalistici. Il Parco Nazionale degli Uccelli di Djoudj è una tappa imperdibile. Situato a nord di Saint-Louis, tra il fiume Senegal e il confine con la Mauritania, questo parco è uno dei più importanti santuari di uccelli migratori del pianeta ed è stato dichiarato Patrimonio UNESCO nel 1981. Qui si possono osservare da vicino anche varani, coccodrilli, scimmie, faceceri e numerose specie di pesci. Si visita in piroga, attraversando paesaggi di acqua, canneti e cielo immenso. Anche il Delta del Saloum, tra fiumi, mangrovie e isole, è perfetto per escursioni (sempre in piroga) e avvistamenti ornitologici.

7. Sapori del Senegal: una cucina che sorprende

Thiéboudienne

I pasti sono un momento sacro di condivisione, convivialità e rispetto per la tradizione. La cucina senegalese è ricca, profumata e sorprendentemente variegata, con influenze africane, arabe e francesi, ma con una forte identità nazionale. I protagonisti? Il pesce fresco, le salse speziate, il riso e gli ortaggi locali. Thiéboudienne è il piatto nazionale per eccellenza, inventato a Saint-Louis. Si tratta di riso cotto in una salsa di pomodoro con carote, manioca, cavolo e pesce fresco (solitamente capitaine o dorade).  Ci si siede tutti attorno a un unico grande piatto, mangiando con le mani (solo la destra!) o con il cucchiaio, in un rito che unisce tutti. La ricetta la trovi qui.

8. Meraviglie del Senegal: paesaggi sorprendenti e iconici

Foresta di Baobab

Un viaggio in Senegal non offre i “classici” safari africani con elefanti e giraffe, ma paesaggi unici e suggestivi. Il Lago Retba (o Lac Rose), per la sua alta salinità, assume un colore rosa pallido e, a dipendenza delle piogge, a volte anche rosa intenso. I baobab, alberi sacri e simbolo nazionale, dominano l’orizzonte nella savana rossiccia. In Casamance, nel sud, il paesaggio è lussureggiante, con foreste tropicali, alberi di mango e fiumi che scorrono lenti tra le mangrovie. Un altro mondo, umido e verde, quasi caraibico, decisamente all’opposto rispetto alla savana del nord.

9. Anima africana: città e mercati in fermento

viaggio in Senegal
Per le strade di Saint Louis

Dakar, la capitale, è una metropoli dinamica e multiculturale, dove il ritmo del sabar (il tamburo tradizionale) si fonde con l’hip hop senegalese e la street art dei quartieri popolari. Ma è Saint-Louis che ruba davvero il cuore. Fondata dai francesi nel XVII secolo su un’isola alla foce del fiume Senegal, è oggi Patrimonio UNESCO e considerata la capitale culturale del paese. Le sue strade polverose, i palazzi coloniali decadenti color pastello, e i balconi in ferro battuto ricordano l’Havana o Cartagena, ma con un’anima tutta africana. La città ospita ogni anno il Festival Internazionale del Jazz, che anima piazze, club e cortili con musicisti da tutto il mondo. Ma anche nei periodi “normali”, l’isola pulsa d’arte: atelier d’artisti, botteghe di artigiani, laboratori di moda. Passeggiando tra i suoi vicoli si ha davvero la sensazione di viaggiare nel tempo.

10. Bou El Mogdad: un viaggio lento sul fiume Senegal

viaggio in Senegal
Il Bou El Mogdad

Vuoi vivere il Senegal da un’altra prospettiva? Salia bordo del Bou El Mogdad, un battello storico che naviga lungo il fiume Senegal. Lento, poetico e nostalgico, attraversa villaggi remoti, paesaggi rurali e offre scorci unici della vita lungo il fiume. Il Bou collega Saint-Louis a Podor, seguendo un itinerario che sembra uscito da un romanzo d’avventura del XIX secolo. A bordo, si respira un’atmosfera d’altri tempi. Costruito nel 1950 per trasportare merci e passeggeri lungo il fiume, è stato restaurato con cura e oggi offre una delle esperienze più affascinanti e insolite dell’Africa occidentale. Un viaggio di una settimana perfetto per chi cerca un Senegal autentico, lontano dai circuiti turistici più battuti, con ritmi lenti e incontri veri. Nel post la nostra esperienza…

Navigare nel tempo: il fiume Senegal a bordo del Bou el Mogdad

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