La doppia anima di Aosta, romana e medievale

aosta


Aosta, il capoluogo dell’omonima regione autonoma che confina con Svizzera e Francia, è un piccolo gioiello da visitare assolutamente. E’ una delle città romane meglio conservate d’Italia, tanto che il suo soprannome è “La piccola Roma delle Alpi“. La sua fondazione risale al 25 a.C. e si chiamava Augusta Praetoria, in onore dell’Imperatore Romano Augusto. Era allora una città fortificata con quattro porte d’ingresso, ed ogni porta aveva due torri. Poi cadde l’Impero Romano e la città subì un improvviso declino. Si riprese nel corso del Medioevo, quando tornò a prosperare e gli abitanti saccheggiarono le mura per avere materiale a portata di mano per lo costruire le loro abitazione. Aosta è quindi una città dalla doppia anima: l’Aosta romana e l’Aosta Medievale.

Aosta romana

Medusa

Ai tempi dei romani ad Aosta passava la strada romana per la Gallia, e qui si divideva. Da una parte si andava a Bergintrum (Bourg Saint Maurice) in Francia, passando per il colle del Piccolo San Bernardo, dall’altra a Octodrus (Martigny), superando il Gran San Bernardo. Cosa rimane dell’Aosta Romana? Moltissimo. Parte della cinta muraria originale, un ponte romano, una porta monumentale, un arco, la facciata di un teatro, un foro e il criptoportico forense. Il Museo Archeologico Regionale di Aosta, piccolo ma ben organizzato, è il luogo ideale per saperne di più sulla storia e sulle origini di questa cittadina.

Porta Pretoria

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Porta Pretoria ad Aosta

La Porta Praetoria costituiva l’ingresso monumentale della città ed è l’unica delle quattro porte originali ancora esistenti. E’ ottimamente conservata ed era situata lungo il decumano massimo, l’arteria principale della città. Costruita in pietra, presenta un doppio arco a tre arcate: una centrale più ampia, dove transitavano i carri con le merci, e due più strette – per chi entrava a piedi. Nel Medioevo una delle torri della porta fu abitata dalla famiglia di Port Sancti Ursi, così da essere sempre presenti per riscuotere pedaggi da chi vi transitava. A metà della porta, su un lato, trovate l’ufficio del turismo.

Il teatro romano di Aosta

La facciata del teatro romano

Il luogo più affascinante di Aosta è il teatro romano, che al momento (e fino a maggio 2025) non è visitabile. Risale al I secolo dopo Cristo e durante l’epoca romana poteva ospitare fino a 4000 spettatori ed era utilizzato per spettacoli di intrattenimento, in particolare tragedie, commedie e farse. Rimangono i resti della cavea (le gradinate) e una facciata davvero splendida, alta 22 metri. Sopra le arcate d’ingresso ci sono tre “file” di finestre, ognuna diversa dall’altra.

Il Foro Romano

Le rovine del Foro Romano

Il cuore di Aosta era il Foro Romano, un foro maestoso e enorme, circondato da un colonnato, che ospitava negozi e botteghe. Nei fori si svolgeva la vita pubblica, politica ed economica delle città romane. Erano piazze circondate da importanti edifici governativi, templi, basiliche, portici e, appunto, locali dedicati al commercio. Ad Aosta i templi erano addirittura due, posti uno accanto all’altro, come dei gemelli. Del foro, oggi, ne rimane solo un brevissimo tratto, almeno in superficie, ed un paio di colonne.

Il criptoportico forense

All’interno del Criptoportico Forense

Quello che ci ha colpito maggiormente ad Aosta è stato il criptoportico forense, ovvero il porticato nascosto, che sorgeva sotto la piazza dove oggi c’è la Cattedrale. Sopra c’era il foro, diviso in due parti: l’area sacra con i suoi templi gemelli, e la platea, con gli edifici pubblici e le botteghe. Ma cosa era, e perché è stato costruito? Una sorta di galleria a tre braccia disposte a ferro di cavallo e formate da doppie arcate a botte. Serviva a livellare il foro e a fungere da sostegno per suo porticato. Aveva anche un altro uso: serviva come cantina per le merci e come deposito per le armi.

L’arco di Augusto

L’Arco di Augusto

Eretto in onore dell’Imperatore monumento simbolo di Augusta Praetoria, fu eretto in onore dell’Imperatore Augusto, per onorare la sua vittoria contro i Salassi, una popolazione di origine celtica che abitava nella zona. Era situato poco prima del centro cittadino, così che chi arrivasse ad Aosta, lo vedesse subito. Più recente è l’aggiunta del crocifisso ligneo (quella che vedete è una copia), lì collocato a seguito di un’inondazione del torrente Buthier, per proteggere la città da futuri eventi simili.

Il ponte romano sul torrente Buthier

Il ponte sul torrente Buthier

La strada per la Gallia, che partiva da Ivrea (Eporedia ai tempi dei Romani), passava sopra il ponte romano a schiena d’asino sul torrente Buthier. Lo chiamano anche Pont de Pierre, “ponte di pietra”. Una volta oltre il ponte, ci si trovava davanti l’Arco di Augusto. Immaginatevi lo stupore per chi arrivava. Oggi il ponte è rimasto, ma il torrente no: a seguito di un’inondazione nel XII secolo ha cambiato corso, lasciando posto a un rigagnolo, ormai prosciugato. Il ponte, ora, è praticamente appiccicato alle case.

La cinta muraria

Aosta era completamente circondata da un’alta e massiccia cinta muraria, che ai tempi sulla sua parte superiore, vantava anche un camminamento. Questo era presediate da un guarnigione, che vi faceva la ronda. Passeggiando al di fuori del centro storico, ne vedrete diversi pezzi, alcuni inglobati in edifici. Se parcheggiate in zona stadio, troverete i primi tratti delle antiche mura a pochi metri davanti a voi.

Aosta medievale

A partire dal V secolo Aosta divenne l’oggetto del desiderio di molte popolazioni. Tutti la volevano: Burgundi, Ostrogoti, Bizantini, Longobardi e Franchi Merovingi. Di questo periodo rimangono alcune chiese, ma se visitate la valle, gli elementi medievali si moltiplicano. I castelli costruiti in quel periodo storico sono oltre 70 e ne vedrete parecchi risalendo la valle. Attenzione: il Forte di Bard non è di quell’epoca.

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Lungo l’antico decumano massimo

La chiesa paleocristiana di San Lorenzo

La chiesa di San Lorenzo

Un luogo interessante da visitare è la chiesa paleocristiana di San Lorenzo, edificata nel IV secolo e ora sconsacrata. La trovate in una via laterale del Cardo Massimo, ed era fuori le mura. E’ una chiesa “funeraria”, nel senso che nel sottosuolo sono state trovate le tombe dei primi vescovi della Valle d’Aosta. E’ interessante per capire i diversi tipi di sepoltura che venivano utilizzati. Si entra dal retro, dal piccolo camminamento dietro il tiglio plurisecolare.

La cattedrale di Aosta

La cattedrale di Aosta

Bianca candida, con un portale magnificamente affrescato e abbellito con statue in terracotta, la cattedrale di Santa Maria Assunta di Aosta è davvero imponente. Sorge accanto al Criptoportico Romano. Di origine romanica potete ammirare la cripta e gli affreschi ottoniani, custoditi nel sottotetto. Purtroppo non sono facilmente accessibili, in quanto visitabili solo su richiesta. Rivolgetevi all’ufficio del turismo.

Collegiata di Sant’Orso

Collegiata di Sant’Orso

Il complesso della collegiata di Sant’Orso si trova di fronte alla Chiesa Paleocristiana di San Lorenzo ed è costituito da un’alta torre campanaria in pietra, dalla chiesa di Sant’Orso con la sua cripta romanica e dal chiostro romanico (in fase di restauro) coi suoi capitelli istoriati.

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