Cosa vedere a Pompei, pensando ad una visita breve, con bambini? La città, che si trova a circa 40 minuti da Napoli, fu fondata nel VII secolo a.C. dai Sanniti. In seguito, nel III secolo a.C., divenne una colonia romana. Durante l’epoca romana, Pompei era una città floridissima e importante, con una popolazione stimata tra i 10.000 e i 20.000 abitanti. Come molte città dell’epoca romana, Pompei era un importante centro commerciale, grazie alla sua posizione strategica lungo la strada che collegava Roma a sud Italia. La città aveva un porto che serviva da scalo commerciale per i prodotti della regione, tra cui il vino, l’olio d’oliva e il pesce. Inoltre c’era una vita sociale e culturale intensa: era un centro di svago e di piacere, con molte botteghe, taverne e terme pubbliche.
Questo fino al 79 d.C., quando il Vesuvio – il vulcano che sovrasta la città – si sveglia improvvisamente dalla sua “dormita” di molti anni e inizia ad eruttare. La popolazione di Pompei si ritrova così ad affrontare una catastrofe naturale di proporzioni epiche. Molti abitanti di Pompei cercarono di scappare, ma il Vesuvio continuò a riversare sulla città una quantità enorme di cenere e lapilli. Alla fine, l’intera città scomparve, sepolta sotto uno spesso strato di materiali vulcanici. Per secoli fu dimenticata. Fu solo nel 1748, durante i lavori di scavo per la costruzione di un acquedotto, che furono scoperte le prime tracce della città antica di Pompei e iniziarono gli scavi, ancora in corso.
Pompei: visita individuale o tour guidato?
Visitare Pompei è un’esperienza unica, da non perdere. Come farlo, sta a voi. Potete recarvi agli scavi individualmente, oppure prendere parte ad un tour guidato. Vi consiglio di avere una guida a cui porre domande, perché molti dettagli – per i non archeologi – andrebbero “persi” (e sarebbe un vero peccato). Se invece preferite visitare l’area in autonomia e volete pianificare in anticipo cosa vedere, qui trovate la mappa di Pompei e qui la guida ufficiale. Se avete bambini piccoli scaricate e stampare la mappa di Pompei di Geronimo Stilton, che indica cosa vedere a Pompei a misura di bambino. La visita per loro sarà più piacevole e coinvolgente.
Importante: la visita richiede molto tempo. Per visitare tutto il parco non basta una giornata, quindi se siete a Pompei con bambini, meglio scegliere le zone più importanti e dedicargli solo alcune ore. L’area archeologica è divisa in nove quartieri, chiamati “Regio”. Come in ogni città romana, orientarsi è facile e comunque all’ingresso vi viene consegnata la piantina ufficiale. Ci sono tre ingressi principali a Pompei: Porta Marina, Piazza Anfiteatro, Piazza Esedra.
Come arrivare a Pompei
Potete andare a Pompei aggregandovi ad un tour, oppure per conto vostro. Seavete deciso di andare agli scavi di Pompei autonomamente, eccovi alcune dritte. Fidatevi, è facilissimo. In treno ci sono due alternative, La prima è la Circumvesuviana, che si trova presso la stazione di Piazza Garibaldi. Prendete uno dei treni della linea Napoli-Sorrento e scendete alla fermata Pompei Scavi. Qui trovate gli orari. In alternativa ci sono i treni di Trenitalia, dove c’è una pagina dedicata: si chiamano Pompei Link. Porta Marina è l’ingresso più vicino.
Per recarsi in bus a Pompei ci sono diverse possibilità: Shuttle Bus City Sightseeing Italy, FlixBus, Hop on Hop off, Sita Sud. E poi esistono anche decine di altre ditte che organizzano trasporti simili. Se preferite andare in taxi sul sito del Comune di Napoli trovate le tariffe fisse pubblicate: 100 euro per auto, con un attesa di 2 ore. Ogni ora extra di attesa costa 22.50 euro.
Noi abbiamo scelto il tour organizzato da Napoli, e ci siamo trovati molto bene… niente fila all’ingresso e biglietti già acquistati.
Cosa vedere a Pompei
Visitare Pompei significa camminare attraverso le strade di una città del passato. Questo offre un affascinante sguardo sulla vita quotidiana di un’antica città romana. Vi troverete ad esplorare strade, piazze, templi, bagni pubblici, teatri, negozi, dimore residenziali e tanto altro… incluse case “di piacere”. La nostra visita? Bella… con meteo ballerina: un bel mix fra sole, pioggia e grandine! Rimanere tutto il giorno? Anche no. Ecco quindi cosa vedere a Pompei nel corso di una visita breve. Insomma… l’essenziale.
La piazza del foro
Il centro della vita pubblica, commerciale e politica di Pompei, ed era il foro. Questa grande piazza rettangolare era pavimentata con lastroni di basalto e decorato con colonne e statue. Tutto attorno sorgevano importanti edifici pubblici e templi adornati da colonne corinzie. Vedrete quello che rimane di tre templi, che erano dedicati a Giove, Apollo e Venere. Un altro edificio è la Basilica, che veniva utilizzata per scopi giudiziari, commerciali e amministrativi. Infine spicca l’edificio di Eumachia (quello con la grande porta), dedicato a una donna di Pompei nota per le sue opere di beneficenza. Era una sorta di gilda di tessitori e sarti, e fungeva anche da tribunale per le questioni commerciali.
Le strade di Pompei
Le strade di Pompei erano strette e pavimentate con lastre di basalto o pietra lavica, e quelle principali erano adornate con marciapiedi sopraelevati (a volte adornati con mosaici) o portici. Vedrete spesso file di grosse pietre al centro: servivano per attraversare la strada senza bagnarsi i piedi nei giorni di pioggia. Una delle strade più famose è la Via dell’Abbondanza, che si estendeva per più di 1 km da est a ovest. Era fiancheggiata da numerosi negozi, botteghe e case. Se volete capire quali erano le botteghe, guardate a terra: se c’è un solco, significa che lì stava il portone. Spesso, inoltre, erano presenti fontane pubbliche, riccamente adornate.
Le dimore romane
Le case di Pompei variano in dimensioni e “stili architettonici e elaboratezza” a seconda della ricchezza e dello status sociale dei loro proprietari. Ci sono dimore di nobili e ricchi mercanti, ma anche abitazioni più semplici delle classi medie e basse. Le case erano solitamente costruite attorno a un cortile centrale, dove si trovava una vasca per la captazione dell’acqua piovana. Molte case avevano un piano superiore, giardini, fontane, affreschi e mosaici. Alcune delle più famose di Pompei sono la Casa del Fauno e la villa dei Misteri. Non perdetevi il mosaico sul pavimento d’ingresso della Casa del Poeta Tragico: un cane con la scritta Cave canem, ovvero” Attenti al cane“. Se siete a Pompei con i bambini, è una cosa da vedere assolutamente.
Il panificio
Dove si poteva acquistare il pane se non si aveva un forno in casa? Nelle botteghe. E le botteghe dove comperavano il pane? Al panificio, ovviamente. Questo è stato uno dei luoghi da noi più apprezzati durante le nostra visita a Pompei. Siamo rimasti impressionati dalle grosse macine per i cereali. Queste venivano azionate dagli asini (o anche dagli schiavi), che spingevano delle travi di legno infilate sui lati dell’elemento superiore. Poi con la farina si impastava il pane e lo si cuoceva nel forno nella parte retrostante della casa.
Le terme
Ai romani piaceva essere puliti, e in più le terme erano un luogo sociale e di ritrovo. Abbiamo visitato le Terme di Stabia e scoperto che non c’erano sorgenti di acqua calda a Pompei. Visto che l’acqua calda non c’era, i romani avevano trovato un modo per crearla: dei muri “vuoti”. Accendevano un fuoco di legna e facevano sì che il calore scorresse sotto il pavimento e risalisse attraverso le pareti cave in superficie. In questo modo riuscivano ad ottenere una temperatura di ben 45 gradi centigradi.
Il Teatro Grande
Una cosa da vedere a Pompei è il Teatro Grande. Era un grande teatro all’aperto costruito nel I secolo a.C. e fu uno dei più grandi teatri dell’antica Roma. Aveva una capacità di circa 5.000 spettatori ed era utilizzato per spettacoli di teatro, musica e altre forme di intrattenimento pubblico. Era composto da una cavea semicircolare con gradinate in pietra, una scena alta e un’orchestra. La scena aveva un’imponente facciata in marmo con colonne e statue. L’edificio vicino, con molte colonne, era la palestra dove si allenavano i gladiatori.
Il Thermopolium
Questa per noi è stata la grande sorpresa! Il Thermopolium (dal greco thermòs, ovvero “caldo”) sarebbe l’equivalente del nostro street food. A Pompei se ne contavano 89 ed erano piccole osterie adibite alla vendita di cibi caldi e bevande. Perché? Mentre i ricchi avevano delle cucine in casa, le dimore degli artigiani e dei commercianti ne erano spesso sprovviste. Questi edifici sono riconoscibilissimi dal bancone e dagli ampi fori dove era contenuto il cibo, prima di essere servito. Insomma, un’altra cosa da vedere assolutamente a Pompei.
Il Lupanare
Il Lupanare di Pompei era un edificio composto da due piani e situato in una stretta strada vicino al Foro della città. Cosa era? Il termine deriva dal latino “lupa“, che significa “prostituta“. Lupanare era il nome utilizzato dagli antichi romani per descrivere una casa di piacere. A Pompei ce n’erano diversi e per capire dove erano ubicati, bastava seguire i simboli fallici intagliati nella pavimentazione stradale.
Gli ultimi abitanti di Pompei
Non tutti riuscirono a fuggire da Pompei. Gli ultimi abitanti di Pompei, li potete vedere rinchiusi in teche nel Macellum. Ma come hanno potuto essere conservati questi corpi? Ecco, nessun miracolo, voi vedete i calchi. Le alte temperature generate dall’eruzione vulcanica hanno causato la carbonizzazione dei tessuti umani, che col tempo si sono decomposti, lasciando però delle “sacche vuote” nel terreno. Queste sono poi state poi riempite con gesso, per creare i calchi. Impressionanti sono le espressioni di strazio e di dolore che si sono conservate, quindi guardateli con rispetto