Un’altra chiesa? Che noia! Sicuramente avrete sentito questa frase almeno una volta (o cento). Bene, ora non dovrete sentirla più. Se avete in progetto di trascorrere un paio di giorni a Friburgo, recatevi in gita all’Abbazia Payerne (distante meno di 30 minuti). Lì potete visitare l’abbazia di Notre Dame, recentemente restaurata. Dieci anni di lavori e 20 milioni di franchi hanno riportato l’edificio al suo originale splendore medievale e l’hanno arricchito di un percorso scoperta. Che è spettacolare: immersivo ed interattivo, particolarmente gradito ai bambini. Insomma, in questa chiesa non c’è tempo di annoiarsi.
Un po’ di storia: il declino dell’abbazia
Siamo nel Medioevo ed il priorato di Payerne era un importante sito clunicense al centro di un fervente villaggio medievale. Crebbe d’importanza sotto i re di Borgogna e di seguito sotto i duchi di Savoia. Nel 1536, durante la riforma protestante, i bernesi si impossessarono del monastero. I monaci fuggirono a Friburgo, ed il declino cominciò. Nel 1562 l’abbazia fu chiusa e nel tempo venne adibita a granaio, fonderia di campane, prigione e caserma militare e anche caserma dei pompieri. Poteva andare peggio? Ovviamente. Ad un certo punto venne abbandonata e lasciata andare in declino.
La visita interattiva all’Abbazia di Payerne
Il percorso scoperta all’interno dell’Abbazia di Payerne si concentra principalmente sulla vita nel monastero e sui suoi protettori, insomma – ai suoi tempi d’oro. La visita è individuale e si effettua con l’aiuto di un’audioguida inclusa nel biglietto d’ingresso. Per questo motivo è importante controllare i giorni e gli orari d’apertura delle biglietteria sul sito dell’abbazia. Purtroppo l’audioguida è solo in francese, tedesco e inglese, quindi la maggior parte di voi dovrà tradurre ai bambini. Tante informazioni, però, grazie all’aiuto visivo, sono abbastanza intuitive. Se avete la tessera Raiffeisen MemberPlus, l’entrata e l’audioguida sono gratuite (ma non aspettatevi l’italiano).
Il percorso scoperta dell’Abbazia di Payerne comprende 20 tappe, inclusa la piazza del mercato antistante. All’inizio assisterete ad un breve filmato introduttivo, dove incontrerete la regina Berta e della figlia Adelaide di Borgogna e d’Italia. Sono due personaggi importanti nella storia dell’Abbazia di Payerne. Poi si passa all’edificio religioso. In alcune tappe sentirete le classiche spiegazioni dell’architettura e degli affreschi, mentre in altre personaggi dell’epoca vi racconteranno aneddoti storici. In mezzo a tutto questo, ci sono 4 postazioni interattive o immersive che piaceranno tantissimo ai vostri bambini.
Lo sviluppo dell’abbazia e la regina Berta
Sul pavimento della navata centrale viene proiettato un filmato dove vengono mostrate le varie fasi di ampliamento di costruzione dell’abbazia di Payerne. Quindi, per terra e davanti a voi, vedete l’abbazia crescere, secolo dopo secolo. In questo modo anche chi capisce solo l’italiano, intuisce perfettamente lo sviluppo.
Un altro esempio. In una cappella laterale viene proiettata sul muro la vita della regina Berta, e così scopriamo che è stata data in sposa giovanissima, e sempre giovanissima è rimasta vedova. La sua ascesa al trono è grazie al secondo marito. Poi la storia continua fino alla sua fuga da Payerne (e anche dopo). A mio figlio il filmato è piaciuto molto, per le belle immagini e la storia (con un po’ d’aiuto da parte di mamma).
Il dormitorio
Al piano superiore c’è una grossa sorpresa, ed è stata un vero successone. L’idea è geniale: lì c’era il dormitorio dei monaci, che in passato erano tra i 13 e i 20. E allora sono stati messi delle brande di legno, dove stendersi per poter guardare il soffitto. Sul soffitto un filmato un pò piccante: un monaco parla della sua vita all’interno dell’abbazia di Payerne, ma anche dei vizi di alcuni suoi compagni monaci. Non mancano dettagli su amanti e figli illegittimi. Ci ha colpito molto il racconto di come nel convento regnasse il silenzio, visto che i religiosi avevano fatto un voto in tal senso. Ed abbiamo riso di gusto quando il monaco ha detto che in particolare l’obbligo del silenzio vigeva soprattutto di notte.
La sala capitolare
Usciti del abbazia ci si ritrova nel cortile; la porticina a sinistra conduce alla piccola sala capitolare, il pezzo forte della visita. Innanzitutto: una sala capitolare è il luogo in cui si riunisce la comunità monastica alcune volte al giorno. Cosa abbiamo trovato? Un tavolo c’è uno schermo touch screen con giochi per bambini. Ne abbiamo provati un paio. In uno lo scopo era quello di collocare i personaggi muovendoli nelle città dove si sono svolti determinati eventi. Ce la siamo cavata malissimo, segno quindi che non siamo stati attenti durante la visita all’abbazia di Payerne. Più facile il labirinto del monaco, dove sul percorso ci si imbatte in diverse insidie tra cui lupi e briganti. Decisamente si è notata la superiorità digitale del ragazzino… percorso netto lui, sbranata ed accoltellata io – più volte. Decisamente super divertente.
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