Andare al Fushimi Inari con bambini significa portare i vostri figli nel magico regno delle porte “tori”. Se siete a Kyoto, una gita fuori porta a questo tempio è praticamente obbligatoria – oltre che ad essere estremamente fotogenico è anche il più importante santuario Shintoista di tutto il Giappone.
Se avete visto il film Memorie di una Geisha, sapete di cosa parlo, altrimenti fidatevi della descrizione di mio figlio. Lui il Fushimi Inari lo spiega così: un grosso serpente arancione che sale a spirale sulla montagna, e tu cammini proprio dentro la sua pancia. Infatti il santuario è principalmente conosciuto per il suo suggestivo percorso che si snoda per chilometri su fino in cima alla collina, a 233 metri di altitudine.
I nostri consigli per visitare il Fushimi Inari con bambini
Arrivare al Fushimi Inari è semplicissimo, basta andare a Kyoto Station e prendere un qualsiasi treno verso Nara della JR West: dopo 5 minuti arriverete alla stazione di Inari. Il santuario si trova sulla sinistra, a pochi passi dai binari: non potete mancarlo, lo vedete; e comunque tutti stanno andando lì.
Il santuario è popolarissimo ed è spesso affollato. I Giapponesi ci vengono ad ogni momento del giorno (e anche della notte – tanto non chiude) mentre molti stranieri preferiscono seguire i consigli del web che dicono di visitarlo al tramonto. Vi rivelo un segreto: se volete evitare almeno un po’ la massa, andateci al mattino – i turisti spesso arrivano nel tardo pomeriggio, dopo aver trascorso la giornata a Nara.
Romon Gate e Santuario Honden
La prima cosa che vedrete al Fushimi Inari è la grande e rossa porta di accesso, in cima ad una breve salita che parte dalla stazione: il Romon Gate. Sotto il Romon Gate c’è una fontana per la purificazione con tanti “mestoli” di bambù. Il rituale non l’abbiamo capito ma giocare un po’ con l’acqua è stato un simpatico diversivo per mio figlio; i giapponesi non si sono certo offesi, anzi sorridevano compiaciuti.
Andando oltre la fontana delle purificazioni, una scala conduce all’edificio principale del santuario, che si chiama Honden. Vedete le statue dei due animali (con bavaglino rosso!), una a sinistra e una a destra? Bene, sono non sono cani (ma un po’ gli assomigliano) ma volpi ed esse sono animali sacri, messaggeri di Inari, dio del riso e dell’abbondanza. “E la “chiave in bocca”? Chiede mio figlio. Una sbirciatina alla nostra guida ci rivela che è la chiave del deposito del riso…
La passeggiata fra i tori del Fushimi Inari con bambini
Noi siamo venuti al Fushimi Inari (lo ammettiamo) per scattare delle foto suggestive (che si sono rivelate pessime) del percorso fra i tori rossi che si inerpicano su per la montagna, senza avere la pretesa di raggiungere il santuario principale sulla cima. All’inizio del percorso c’è un grande tori d’ingresso, poi inizia la vera e propria camminata fra la fila di “paletti”, anzi nel primo tratto le file sono due e strette: una per chi sale e una per chi scende.
Più in alto finisce il doppio percorso e i tori sono più grandi e sistemati in maniera meno fitta, ma non per questo meno suggestivi. Fra un gruppo di tori ed un altro ci sono piccoli santuari minori, bancarelle e luoghi dove sostare. Noi camminiamo fino a quando il sentiero si divide, poi torniamo indietro seguendo lo stesso percorso. Il bello di visitare il Fushimi Inari con bambini è che uno può decidere quando vuole di ritornare giù, non ci sono mete da raggiungere!
Perchè 10’000 Tori al Fushimi Inari?
I tori, anzi le porte tori sono dei portali sacri e coloro che vi camminano sotto, lo fanno come atto di purificazione. Se siete al Fushimi Inari con bambini non potete non raccontare loro il motivo, perché è molto interessante. Non è che un giorno uno si sia alzato dal letto e abbia deciso: adesso costruisco un percorso di portali arancioni; chi li ha portati lo ha fatto come segno di gratitudine agli dei.
Bene, ai vostri figli farà piacere scoprire che ogni tori è stato donato da una persona facoltosa o da un’azienda giapponese, dal periodo Edo (quindi inizio 1600) fino ad oggi. Il nome di chi l’ha donato è inciso in giapponese ed un gentile signore ha provato a spiegarci (in Giapponese) di quali ditte si trattasse. Noi ne abbiamo capito solo Kansai Television ed i prezzi, perché ce li ha scritti: dai 400’000 yen a 1’300’000 yen – che col cambio attuale vanno dai 3175 ai 10’325 euro.
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.