Siete alla ricerca di luoghi un po’ fuori dai soliti itinerari? Allora ci consiglio di visitare Trsic, nel nord-ovest della Serbia centrale. Si trova nei pressi di Loznica, a pochi chilometri dal confine con la Bosnia. In questo villaggio è sorto un eco museo etnografico (Etno Selo) a sfondo culturale, costruito attorno alla casa natale di Vuk Stefanović Karadžić. E chi era? Beh, il creatore dell’alfabeto cirillico della Serbia.
L’Etno Selo di Trsic è – come detto un museo etnografico. Vi riporterà indietro con il tempo, nella Serbia del 1700-1800. Si trova in un bel contesto naturale, all’interno di una foresta e accanto ad un piccolo torrente – quindi anche se fa caldo la visita è super piacevole. All’inizio e alla fine del percorso trovate dei bagni puliti.
Il cirillico della Serbia
Ma perché creare un cirillico “speciale” per la Serbia, quando già esisteva l’alfabeto cirillico? Vuk Stefanović Karadžić di Trsic, insegnante e linguista, vi dirà che era necessario. Il motivo? Rendere il cirillico serbo semplice: un suono = una lettera. Se preferite: “scrivi come parli, leggi com’è scritto” formato da un largo asse e due rudimentali cavelletti. In pratica questa riforma ha fatto sì che creasse 6 nuovi simboli per suoni unici in serbo, e contemporaneamente ha eliminato tutte le lettere assolutamente inutili nella lingua serba. Alla fine sono rimasti 30 simboli.
Trsic Etno Selo, il villaggio etnografico della Serbia centrale
Arrivati a Trsic, non faticherete a trovare il grande parcheggio gratuito dell’eco villaggio etnografico. L’ingresso è gratuito e si possono visitare un gran numero di edifici rurali, trasportati pezzo per pezzo qui dalla campagna. Molti di essi sono visitabili anche all’interno. C’à la minuscola chiesetta in legno con accanto un rudimentale campanile di legno che richiama per la forma i pozzi di petrolio. Ipotizziamo che probabilmente veniva anche usato per stendere il fieno o i panni ad asciugare. Si può salire e in bambini si divertiranno molto.
Nella casa della tessitura potete ammirare telai di epoche diverse, ed è interessante capire come quest’arte è cambiata durante i secoli. Un altro edificio che si può visitare è il vecchio mulino, ma per mancanza d’acqua le pale non giravano. A Trsic trovate anche un piccolo museo dedicato al cirillico della Serbia. Ci sono altri edifici, ma non ve li raccontiamo – dovete scoprirli da soli. Il parco si gira a piedi ed è accessibile anche con i passeggini.
La casa natale di Karadžić
ll piatto forte di Trsic è la casa dove è nato Karadžić, una casa molto povera (ma meno delle altre)e anche quella di minore impatto visivo: non di legno ma intonacata di bianco. Questa è l’unica attrazione a pagamento e non accessibile con i passeggini. Per raggiungerla ci sono pochi metri in salita, quindi non è troppo scomodo portare i bambini in braccio oppure farli camminare. Nella casa accanto l’edificio è in legno, mostra come erano le case della Serbia nel 1700 – e qui troviamo anche una piccola culla.
All’interno sono custoditi gli arredamenti originali dello scrittore e linguista: un letto che poi è un’asse sostenuta da due rudimentali cavalletti, una croce, un tavolino basso, alcune sedie e la stufa. Nell’angolo cucina una pentola posata sul fuoco, dove si cucinava sulla fiamma viva, ed un paio di contenitori. Ovviamente non aspettatevi di trovare una toilette o una doccia… non c’erano. Si fatica pensare che in un luogo così modesto è nata l’idea del cirillico della Serbia. La fine della nostra visita al luog dove è nato il cirillico serboè stata epica: un coro di Belgrado in visita ci ha regalato un intero concerto di canti tradizionali della Serbia.