Weekend a Napoli con i bambini

Confesso che non mettevo piede a Napoli dalla gita scolastica di quarta liceo. Confesso anche che mio marito, pur avendo girato il globo in lungo e in largo, era arrivato “nel mezzo del cammin” della vita senza mai avere visto Napoli; dovevamo assolutamente rimediare e portare nostra figlia a Napoli il prima possibile, affinchè non ripetesse gli errori dei genitori!

Scherzi a parte, Napoli è meravigliosa e perfetta per essere visitata con i bambini. Il clima è mite, oserei dire caldo: abbiamo trovato 20 gradi a fine novembre ed essendo ormai abituati alla pioggia del Ticino, ci è sembrato di essere ai Caraibi! E’ una città pullulante di vita, piena di storia e in cui si può pure gustare ottimo cibo: cosa chiedere di meglio per un week end in famiglia?

Come arrivare e dove soggiornare

Piazza San Domenico Maggiore
Piazza San Domenico Maggiore

Noi siamo partiti da Milano con il Freccia Rossa e in poco più  4 ore siamo arrivati a Napoli. Siccome eravamo in sei, con due bambini di 9 anni, abbiamo prenotato un appartamento comodissimo e centralissimo in Piazza San Domenico Maggiore (Petrucci Garden), nel cuore della città e davvero a due passi da tutto! La scelta si è rivelata ottimale perché ci siamo sempre mossi a piedi e i bambini non si sono mai stancati. Pur trattandosi di un appartamento erano previste le pulizie giornaliere e la colazione era inclusa nel prezzo: consiglio assolutamente il Petrucci Garden!

I luoghi da non perdere

Il Monastero di Santa Chiara

Monastero Santa Chiara, Napoli

La nostra visita di Napoli con i bambini è partita dalla Basilica di Santa Chiara: si tratta di un antico complesso monumentale posto nel cuore del centro storico, la cui costruzione in stile gotico risale al 1300. Nel 1943 la Chiesa fu quasi totalmente rasa al suolo da un bombardamento aereo: successivamente venne ricostruita e 10 anni dopo fu riaperta al culto.

Il chiostro maiolicato

Chiostro, Napoli

Ciò che maggiormente colpisce di questo Monastero è senza dubbio il chiostro maiolicato: esso ha subito nel corso dei secoli diverse trasformazioni. La più importante è avvenuta tra il 1739 ed il 1742 ad opera dell’architetto Vaccaro. Egli ha suddiviso il giardino all’interno del chiostro in quattro settori ed ha fatto rivestire le colonne e le sedute poste all’interno del giardino con splendide  e colorate maioliche.

Monastero Santa Chiara, Napoli

Bellissimi affreschi settecenteschi raffiguranti scene dell’Antico Testamento decorano le pareti dei quattro lati del Chiostro. All’interno della struttura si possono inoltre ammirare un Museo, uno stabilimento termale Romano ed un tradizionale presepe napoletano.

San Gregorio Armeno

San Gregorio Armeno, Napoli

Durante il vostro week end a Napoli con i bambini, non può mancare la visita alla famosa Via San Gregorio Armeno, la Via dei Presepi. Noi abbiamo raggiunto San Gregorio Armeno passando per Spaccanapoli, una via stretta e vociante che taglia in linea retta la città. Ed eccoci giunti alla Via dei Presepi, una delle strade più celebri di Napoli, soprattutto nel periodo natalizio. Via San Gregorio Armeno si trova nel cuore del centro storico ed è celebre in tutto il mondo per le botteghe artigianali che ormai in ogni periodo dell’anno realizzano statuine per i presepi.

Non solo statuine tradizionali

San Gregorio Armeno

Ma a San Gregorio Armeno non si trovano solo statuine canoniche: la particolarità di questi artigiani è la loro abilità nel realizzare anche statuine con fattezze di personaggi di attualità. Tra questi, essendo una fan di “Vite al limite”, mi ha colpito la statuina del Dott. Nowzaradan, realizzata benissimo, con il suo camice bianco e lo sguardo torvo ed inquisitore!  Per i più giovani, ci sono anche Fedez e Chiara Ferragni! 

La città che non vedi: visita alla Napoli Sotterranea

Napoli Sotterranea

Questo tour guidato nel cuore, anzi nelle viscere di Napoli a è stato il pezzo forte del nostro weekend a Napoli con i bambini! Vi consiglio di acquistare i biglietti in anticipo sul sito ufficiale di Napoli Sotterranea; una volta giunti in loco vi accorgerete subito che è pieno di organizzazioni o pseudo tali che propongono tour analoghi, ma il percorso ufficiale ed autorizzato è uno solo. Il tour partiva da Piazza San Gaetano n. 68, che si trova proprio alla fine di Via San Gregorio Armeno, nel cuore della città. Da qui siamo scesi attraverso una ripida e scivolosa scala e siamo stati suddivisi in gruppi di circa una ventina di persone. La nostra guida ci ha condotti nelle viscere di Napoli a circa 40 metri di profondità nel sottosuolo, tra cunicoli e cisterne.

Un pò di storia della Napoli Sotterranea

Nel terzo secolo a.c. i Greci scavarono le prime cave sotterranee per ricavare  blocchi di tufo da utilizzare per la costruzione degli edifici. Tuttavia, lo sviluppo imponente del reticolo dei sotterranei iniziò in epoca romana: i romani infatti dotarono la città di una complessa rete di acquedotti. I cunicoli degli acquedotti si diramavano in tutte le direzioni allo scopo di alimentare le diverse aree della città. In epoca successiva, quando il vecchio acquedotto risultò non più idoneo a servire la città, i cunicoli vennero utilizzati durante la seconda guerra mondiale come rifugi antiaerei per proteggersi dai bombardamenti.

L’acquedotto

Napoli Sotterranea
I cunicoli sotterranei

Durante l’escursione ci si addentrerà tra i resti dell’antico acquedotto greco-romano e si visiteranno i rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale. I cunicoli dell’acquedotto, larghi quanto basta per permettere il passaggio di un uomo (piuttosto magro!), si diramano in tutte le direzioni: durante il tour è possibile visitare questi cunicoli e la visita è molto emozionante e suggestiva! Se soffrite di claustrofobia, però, statene alla larga! I passaggi sono davvero strettissimi e totalmente al buio; vi verrà fornita una candela led per orientarvi. Per i bambini il divertimento è assicurato!

Il “basso” ed i resti del teatro greco-romano

Il tour prosegue con la visita dei resti dell’antico teatro romano, accessibili dall’esterno da una proprietà privata. Al termine della visita del sottosuolo, infatti, il tour prosegue all’esterno andando a visitare un “basso”, una tipica abitazione napoletana con l’accesso diretto sulla strada. Dalla cantina di una di queste abitazioni è possibile ammirare i resti della cinta muraria del teatro. Il teatro greco-romano, nel tempo, è stato inglobato dagli edifici successivamente costruiti in epoche storiche differenti; pertanto, attualmente non sarebbe in alcun modo possibile riportarlo alla luce. In pratica, il teatro romano funge ora da fondamenta di altri edifici costruiti successivamente, la maggior parte dei quali tuttora abitati e in utilizzo.

La Cappella di Sansevero

Non potete andare a Napoli con i bambini senza visitare la famosa Cappella di San Severo. La Cappella si trova nelle vicinanze di Piazza San Domenico Maggiore ed è uno dei più importanti musei di Napoli.

Il Cristo Velato

Al suo interno si trova un vero e proprio capolavoro: il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. Questa statua in marmo del 1753 rappresenta Gesù Cristo morto a grandezza naturale sdraiato su un materasso, con il capo sorretto da due cuscini e con il corpo coperto da un sudario trasparente. Il velo aderisce perfettamente al corpo ed al viso di Cristo e, osservandolo attentamente, sembra impossibile che sia una scultura ma sembra davvero si tratti di un velo di tessuto impalpabile; è addirittura riprodotta in un angolo una parte in pizzo, che sembra proprio pizzo vero. L’opera è di una bellezza disarmante nella sua autenticità. Il velo non copre ma al contrario esalta sia la bellezza che la sofferenza.

La Pudicizia Velata

All’interno della cappella si trovano anche altre opere altrettanto affascinanti e tra queste merita senz’altro menzione la Pudicizia Velata. La statua è stata realizzata da Antonio Corradini nel 1752 e rappresenta una donna completamente ricoperta da un velo semitrasparente che lascia intravedere le forme ed i tratti del viso; anche qui il velo aderisce perfettamente e con estrema naturalezza al corpo femminile esaltandone le forme.

Duomo di Napoli  – Via Toledo – Piazza del Plebiscito – Quartieri Spagnoli

Piazza del Plebiscito
Piazza del Plebiscito

Un altro luogo da non perdere durante un weekend a Napoli con i bambini è il Duomo, una Basilica monumentale in stile gotico in cui sono custodite le Reliquie di San Gennaro.

Duomo di Napoli
il Duomo di Napoli

Via Toledo è invece la via dello shopping per eccellenza. Percorrendola in tutta la sua lunghezza si raggiunge la bellissima Piazza del Plebiscito, costeggiando i caratteristici e vivaci Quartieri Spagnoli da una parte e l’elegante Galleria Umberto I dall’altra. I Quartieri Spagnoli sono forse una delle zone più folcloristiche di Napoli, con i tipici bassi al piano terra, le viuzze strette e vocianti, le botteghe e i panni stesi.

Quartieri Spagnoli
I Quartieri Spagnoli

La stazione metropolitana di Toledo

napoli stazione di Toledo
Il soffitto della stazione metropolitana di Toledo

Prima di darsi allo shopping sfrenato consiglio di scendere ad ammirare la stazione metropolitana di Toledo, progettata dall’architetto spagnolo Oscar Tusquets ed inaugurata nel 2012. Secondo il quotidiano inglese “The Daily Telegraph” quella di Toledo è la stazione metropolitana più bella d’Europa. Le sue particolari forme ed i colori richiamano gli elementi del territorio: il blu del mare, l’ocra del tufo ed il nero del Vesuvio, di cui il luogo ricorda le fattezze. Una scenografia ammaliante, davvero da non lasciarsi sfuggire.

I castelli di Napoli

Nazarena e Annagioia che si godono il sole sul lungomare

Dopo avere superato Piazza del Plebiscito, proseguendo verso il mare e costeggiando il lungomare -con il meraviglioso Vesuvio sullo sfondo- si giunge a Castel Dell’Ovo. Per noi è stata una passeggiata piacevolissima in quanto il clima era davvero caldo: abbiamo avuto la fortuna di trovare il sole pieno e 20 gradi alla fine di novembre! Visitare Napoli con i bambini è stata un’esperienza meravigliosa!

Castel dell’Ovo

Castel dell’Ovo è il più antico castello di Napoli; purtroppo il giorno in cui ci siamo andati noi era chiuso per un evento, davvero un peccato! Il castello si chiama così per via di una leggenda: pare che il poeta Virgilio nel Medioevo abbia posto nei sotterranei del castello un uovo all’interno di una caraffa di cristallo, racchiusa a sua volta in una gabbia appesa al soffitto. Si diceva che finchè l’uovo fosse rimasto integro, avrebbe protetto il castello e la città di Napoli da qualsiasi sventura!

Maschio Angioino

Maschio Angioino, Napoli

Un altro castello simbolo della città di Napoli è l’imponente Castel Novo, detto anche Maschio Angioino. Si tratta di un maestoso castello medioevale e rinascimentale fatto costruire alla fine del 1200 da Carlo I D’Angiò. Per ragioni di tempo non siamo riusciti a visitare neanche questa fortezza.

Castel Sant’Elmo

Castel Sant'Elmo, Napoli
La bellissima vista di Napoli da Castel Sant’Elmo

Vista la giornata meravigliosa, abbiamo preferito prendere la funicolare da Via Toledo per visitare Castel Sant’Elmo e godere della bellissima vista sulla città e sul Vesuvio dall’alto, passeggiando sulle mura del castello. Castel Sant’Elmo è un castello medievale sorto intorno al 1300 e situato sulle colline del Vomero, che offre una vista meravigliosa sul centro storico. I bambini si sono divertiti moltissimo a correre sulle mura e ad esplorare in lungo e in largo questo luogo storico e affascinante.

Il nostro week end a Napoli con i bambini è volato, ma questa meravigliosa città ci ha fatto davvero innamorare con il suo calore, i suoi colori, la sua storia, il suo ottimo cibo, con il suo essere indomabile, contraddittoria e unica: ci torneremo ancora per visitare anche Pompei.

Leggi anche: Il primo viaggio a Napoli: cosa sapere.

Per altri suggerimenti su Napoli potete seguire i consigli di Cristina del Blog Viaggiapiccoli:
“Intervista a Cristina del blog Viaggiapiccoli”

O leggere i consigli di Anna: “Intervista ad Anna e la sua Napoli”

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.