Duna di Pilat: un angolo di deserto in Francia

Siete a Bordeaux per alcuni giorni? Ottima scelta, la città è splendida – anzi più che splendida. Avete un giorno a disposizione per una super gita fuori porta che piacerà tantissimo ai vostri bambini? Allora recatevi alla Duna di Pilat (Dune du Pilat), la duna più alta d’Europa. Con un po’ di immaginazione vi sembrerà di essere arrivati nel deserto del Sahara pur essendo rimasti in Europa. Mancano solo i cammelli! Noi ci siamo arrivati nel corso di uno splendido viaggio on the road fra il Sud della Francia e Andorra.

Dopo aver raggiunto la duna di Pilat, spostatevi di pochi chilometri e scegliete uno dei tanti paesini per fare un bagno nell’Atlantico. Se l’acqua è troppo fredda, oppure la località troppo affollata, potete visitare un allevamento di ostriche nel bacino di Arcachon ed assaggiarne di tutti i tipi in una delle numerose “cabanes à huitres”.

La duna di Pilat

duna di pilat
60 milioni di metri cubi di sabbia

La Duna di Pilat in verità non è una duna unica a se stante come credevo, ma un sistema di dune lungo quasi 3 km che si affacciano in maniera panoramica sull’oceano, con un’altezza di circa 110 metri. Dico circa perché la duna – anzi le dune – sono un habitat in continua mutazione, grazie all’azione del vento e delle maree. Se dovete spiegare questo fenomeno ad un bambino, ditegli pure che la Duna di Pilat “cammina”.

Ma come fa una massa di 60 milioni di metri cubi di sabbia a camminare? Bene, ci pensano il vento e le maree a darle una spinta. Il vento che viene dall’oceano muove la sabbia verso la pineta alla sue spalle, ricoprendola a poco a poco, mentre la marea se la “mangia via” dalla parte del mare. Ed ecco che a poco a poco la duna migra.

Cosa fare alla duna di Pilat

duna di pila francia
Via le scarpe… per salire la duna

Una volta giunti al parcheggio della duna di Pilat inizia l’avvicinamento alla duna stessa. Si cammina su comodi e ampi sentieri, affiancati da negozietti di souvenir e punti ristoro fino quasi alla base della massa di sabbia. Quando siete abbastanza vicini, il terreno smette di essere compatto e i piedi cominciano ad affondare nella sabbia: ci siete quasi. Togliete le scarpe e continuate a piedi nudi per qualche centinaia di metri.

Arrivati alla duna troverete una comoda scala per facilitarvi l’ascesa, ma ovviamente nessuno vi impedisce di salire arrancando nella sabbia. Noi, pigrissimi, ci siamo messi in fila per percorrere i gradini fino alla cima – come centinaia di altre persone. La massa non deve preoccuparvi: una volta “sopra” c’è ampio spazio per tutti (basta sparpagliarsi un po’) ed è molto bello a sedersi ad ammirare il paesaggio: da un lato la fitta foresta di pini marittimi, dall’altro il mare dai toni azzurri intercalato da diversi banchi di sabbia dorata. Insomma, un paesaggio che potrebbe anche ricordare i Caraibi.

dune du pilat
La salita verso la cime della duna

Dopo questo momento di contemplazione, arriva la parte più divertente: scendere dalla duna. Le scale sono a senso unico, quindi bisogna scendere dal lato sabbia. Il mio consiglio è di farlo di corsa… dal lato mare se preferite una discesa più dolce, dal lato foresta se invece scegliete la variante più ripida. Ci sono anche dei sentieri abbastanza pianeggianti per chi ha le ginocchia deboli.

Scendere di corsa è’ divertentissimo, si sprofonda come nella neve fresca ma al contempo sembra di camminare sulla gommapiuma. A mio figlio è piaciuto talmente tanto che le scale le ha salite più volte, per poi divertirsi a ridiscendere in mezzo alla sabbia. Vedrete anche persone che scendono rotolandosi per terra, ed anche quello sembra divertente.

Dove si trova la duna di Pilat?

Scendiamo al mare…

La Duna di Pilat si trova più o meno a 70 km da Bordeaux; calcolate circa 1 ora d’auto, a meno di trovare traffico. Nonostante la duna sia l’attrazione principale delle zona, è servita malissimo dai mezzi di trasporto pubblici, quindi occorre noleggiare un veicolo o armarsi di pazienza – i tempi di percorrenza raddoppiano.

In auto prendete la A63 in direzione Bayonne, poi la A660 verso Arcachon, quindi la N250 per La Teste de Buch e infine la D259 fino alla Duna du Pilat. In treno: TER per Arcachon e poi la linea di bus 1 “Gare d’Arcachon-Dune du Pilat” (qui gli orari).

Informazioni pratiche

Dalla duna di Pilat, guardando l’oceano Atlantico

Costi: Buone notizie! La visita alla duna di Pilat è gratuita, e all’ingresso c’è un ampio parcheggio – quello però è a pagamento. Ovviamente moltissime persone avranno la vostra idea e quindi potrebbe essere pieno. Noi, bloccati in una lunghissima colonna d’auto, abbiamo abbandonato l’auto a 2 km di distanza, sul ciglio della strada, in mezzo alla foresta.

Abbigliamento: mentre ci avvicinavamo alla duna mio figlio ha notato che tutti indossavano le infradito mentre noi le scarpe da ginnastica. Avevano ragione loro: non è facile camminare sulla sabbia con le scarpe. Le abbiamo tolte ed abbiamo proseguito a piedi nudi (come tutti, d’altronde). Prima di ritornare sui camminamenti in cemento c’è una fontana dove lavarsi i piedi e togliersi i chili di sabbia che sono rimasti appiccicati,

Ristorazione: ci sono diverse possibilità di ristoro fra il grande parcheggio e la duna. Chioschetti, baretti, un paio di ristorantini semplicissimi. In uno di questi abbiamo mangiato delle sardine alla griglia davvero favolose. I prezzi sono abbastanza contenuti.

Cosa visitare nelle vicinanze: Arcachon

Bassa marea al bacino di Arcachon

Dopo la visita alla duna di Pilat ci siamo diretti ad Arcachon, che dista una decina di chilometri. A fatica abbiamo trovato parcheggio, poi abbiamo raggiunto la spiaggia, messo un piede in mare… e poi siamo scappati via. Troppa gente, acqua troppo fredda, niente baretti sulla spiaggia per mangiare le ostriche. E allora papà e figlio hanno fatto i capricci.

Ci siamo spostati di qualche chilometro, uscendo dalla cittadina e puntando verso il bacino di Arcachon, dove vengono coltivate alcune fra le migliori ostriche francesi. Qui si trovano diverse Boites a Huitres e noi abbiamo scelto la più vicina: La Cabane de l’Aiguillon. Le Boites a Huitres sono semplici ristorantini costruiti accanto agli allevamenti di ostriche, e quindi potete mangiare questi molluschi a metri 0. Voi scegliete il numero, il tipo e la grandezza (già, le ostriche hanno le taglie – 1,2,3 o 4!) e loro le tolgono dall’acqua per voi e ve le aprono.

Se non vi piacciono le ostriche, ed è il mio caso, si possono mangiare anche gamberetti (sempre allevati in zona). Ovviamente accompagnate da un buon bicchiere di vino. Mi raccomando, non chiedete lo champagne!  Ostriche e champagne sono il peggior abbinamento possibile: le ostriche contengono zinco, lo champagne acidità e anidride carbonica nelle bollicine. Bene: messi assieme sprigionano un poco gustoso sentore metallico. Se vi interessa l’argomento, potete approfondirlo qui.

La merenda degli uomini
I miei gamberetti

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