Il borgo di Caslano è uno dei più bei borghi che si affacciano sul Lago di Lugano, ed è un luogo speciale dove andare con bambini. Il nucleo storico – particolarmente in Via Riale e Via Stremadone – è molto suggestivo, con i suoi vicoli stretti acciottolati. Passeggiando lungo il lago, andando verso il lido, potete anche ammirare una delle più splendide ville d’epoca della zona.
Caslano è la nostra destinazione fissa quando abbiamo ospiti dall’estero, meglio se con bambini al seguito. In una giornata fuori porta riusciamo a offrire una “visione” di quello che offre il Canton Ticino: una camminata panoramica non troppo faticosa, tanto cioccolato Alprose, un piccolo museo delle nostre tradizioni… insomma, i classici tre piccioni con una fava.
Se partiamo al mattino presto a Caslano, oltre appunto ai tre piccioni con una fava, ci rimane anche il tempo per qualcosa di extra. A volte si tratta di un pranzo in uno dei grotti locali mentre altre volte ci godiamo unicamente un gustoso gelato artigianale sulla piazzetta. Ogni tanto abbiamo anche il tempo per un round di minigolf e qualche scatto sula panchina gigante. Insomma, qualcosa da fare lo troviamo sempre.
1. La fabbrica del cioccolato Alprose
La nostra giornata tipo quando siamo a Caslano con bambini generalmente inizia dalla fabbrica del cioccolato Alprose e con le foto di rito accanto (o a cavallo) delle finte mucche bianche e rosse nel giardino antistante. Poi entriamo e subito ci troviamo davanti alla fontanella zampillante di cioccolato, dove viene offerto un grissino ricoperto di caldo cioccolato.
Un grissino solo, però – così ogni volta ci viene la tentazione di ripagare il prezzo d’ingresso per averne un altro e poi un altro ancora, e così via. L‘ultima volta che ci siamo stati, siamo stati fortunati: niente grissino: i bambini hanno ricevuto in dono una bella tazza decorata, piena di cioccolata densa e calda. Gli amici genovesi sono rimasti soddisfatti.
Poi inizia la visita: nella parte museale recentemente rinnovata si può scoprire tutto (o quasi) sulla storia del cioccolato e vedere un video interessante, poi c’è anche la parte della produzione – dove si “entra” nella fabbrica e si vedono gli operai e le operaie al lavoro – beninteso da dietro un pannello in plexiglas.
Ovviamente al weekend la produzione è ferma e quindi la visita perde un po’ del suo interesse (e del suo senso). Alla fine della visita trovate il negozio dove potete degustare e comperare: noi ne usciamo sempre con una borsa bella piena: tavolette, cioccolatini, praliné.
2. La camminata attorno al monte Caslano
Dopo la visita “aziendale” alla fabbrica del Cioccolato Alprose, con la pancia ben piena, iniziamo la nostra camminata attorno al Monte Caslano con bambini. La speranza è quella di smaltire almeno in parte quello che abbiamo appena mangiato. A volte le gentili commesse ci hanno “conservato” il cioccolato presso la cassa e permesso di lasciare l’auto parcheggiata alla fabbrica, così da abbreviare un po’ la camminata. Di solito, per questo motivo, la facciamo in senso antiorario.
Il sentiero del Monte Caslano che scegliamo noi segue più o meno il perimetro del monte ed è quasi interamente a livello del lago, quindi ci vuole impegno a perdersi. E’ praticamente pianeggiante, presenta diversi punti di interesse e va benissimo con i bambini, ma è meglio indossare scarpe adeguate, visto che si snoda in gran parte nel bosco.
Il primo punto forte è il luogo panoramico dove il lago di restringe fino a sembrare un fiume, e si vedono parecchie deliziose casette con attracco privato; noi chiamiamo la zona “piccola Miami” perché ci ricorda vagamente Fisher Island. Il secondo luogo dove ci soffermiamo sempre un po’ è la fornace della Torrazza, dove in passato veniva cotta la calce. E poi la falesia alle sue spalle è veramente imponente.
Continuando il giro del Monte Caslano costeggiamo il lago poi passiamo davanti ai grotti. A volte – dipende dall’orario e dalle quantità di cioccolato mangiato – ci fermiamo a pranzo. Spesso però siamo talmente pienotti che proseguiamo ed entriamo nel bosco. La penultima sosta obbligata, prima di raggiungere il nucleo di Caslano, è ad un punto panoramico dove si può ammirare il Golfo di Caslano. Poi proseguiamo verso il nucleo di Caslano.
3. Il Museo della Pesca di Caslano
A dipendenza del giorno, a volte ci fermiamo al Museo della Pesca,poche centinaia di metri prima del paese. Il suo scopo è quello di documentare le tradizioni e le tecniche legate al mondo della pesca del Lago di Lugano. Questo museo è aperto solo il martedì, giovedì e domenica pomeriggio da marzo a ottobre – quindi non sempre la visita è coincisa con la permanenza dei nostri ospiti. Mio figlio l’adora, pur ammettendo che sia effettivamente molto piccolo.
Il motivo di questo apprezzamento non mi è ancora chiaro, ma sembra che in particolare gli siano piaciuti la grande e ben conservata barca da pesca tradizionale dei nostri laghi, la testa dell’enorme luccioperca con i suoi denti lunghi ed affilati, o forse la collezione di pesci “indigeni” a volte un po’ sorprendenti, come i grossi gamberi americani o i minuscoli molluschi simili a delle vongolette… che vi fanno venir voglia di mangiarle.
Il museo della pesca di Caslano tratta anche altre temi importanti, ad esempio il commercio del pesce, la fabbricazione delle reti e le antiche tecniche di pesca. Se decidete di fermarvi non dimenticate di portare con voi la tessera Raiffeisen Member Plus: l’ingresso al museo per voi ed i vostri bambini (fino a 5 bambini) è gratuito.
4. Il minigolf di Caslano
Alla fine del nostro giro del Monte Caslano, e dopo il museo della pesca, arriviamo al nucleo del paese, dove riusciamo sempre ad aver voglia (e appetito) di un buon gelato artigianale. Dopo il gelato, quando siamo a Caslano ed ai bambini rimane tempo ed energia, andiamo a giocare al minigolf.
Riguardo il minigolf di Caslano, devo dire che i bambini si divertono sempre moltissimo anche se le 18 buche non sono per niente facili. Ci sono anche trampolini elastici e automobiline elettriche per i più piccoli. A noi adulti – per essere onesti – non piace molto; ci sono troppe cose in poco spazio, c’è un’alta rete protettiva ma si è vicini alla strada (anche se poco trafficata).
In primavera ed autunno vale la pena compiere il sacrificio per fare divertire i bimbi – mentre in estate, nelle giornate più calde, invece no. Ci sono pochi arbusti, nessun albero vero e quindi niente ombra, dunque durante il giorno sotto il sole si cuoce. Nei mesi di luglio e agosto è aperto anche di sera, ma a quell’ora noi siamo già rientrati a casa.
5. La panchina gigante
Anche il Ticino ha le sue Big Bench, ovvero le panchine giganti. C’è spazio abbondante per tutta la famiglie e cambia un po’ la prospettiva: si diventa tutti più piccoli. A Caslano sul lungolago ce n’è una tutta verde, dove sedersi ad ammirare il paesaggio, rilassarsi e (diciamolo) scattare un sacco di foto. Se vi piace il genere ce n’è una anche a Cardada.
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Le panchine giganti sono una moda nata in Piemonte per mano di un americano, un designer chiamato Chris Bangle, prima di diffondersi in tutto il mondo.
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