Per tanto tempo – pur essendo di origine Momò – avevo pensato che nel Basso Mendrisiotto non ci fossero molti sentieri interessanti, a parte gli itinerari fra le vigne – ma recentemente ho avuto l’occasione di ricredermi. Dove? Al Parco della Valle della Motta: un’oasi di pace e tranquillità inaspettata, a pochi passi dal traffico e dalle industrie. Il percorso è adattissimo a chi ha bambini, visto che è per lo più pianeggiante.
Il Parco della Valle della Motta si estende fra i comuni di Genestrerio, Coldrerio e Novazzano ed i suoi sentieri spesso fiancheggiano il limpidissimo torrente Roncaglia. Quasi tutto il parco è in ombra (!!!) e grazie al suo particolare microclima ci sono sempre 6 gradi in meno rispetto alla temperatura “normale“. Insomma, una sorta di climatizzatore naturale, quindi perfetto in estate. In primavera invece si cammina immersi nel profumo dell’aglio orsino.
I sentieri del Parco della Valle della Motta
Ci sono sei punti di accesso al Parco della Valle della Motta (163 ettari) che convergono in un tronco di sentiero comune, lungo due chilometri, con diversi ponticelli in legno e passerelle. Cliccando su questo link potete trovare la mappa del parco: a dire il vero tutto è perfettamente segnalato e potete percorrerlo comodamente in un paio di ore.
Lungo il sentiero principale sono presenti 14 tavole didattiche che descrivono le particolarità della zona, sia dal punto di vista agricolo, geologico, industriale ma soprattutto legate al mondo vegetale e animale – e saranno queste che i vostri bambini troveranno maggiormente interessanti. Ma se siete fortunati, vedrete anche cavalli e asinelli (noi li abbiamo però solo sentiti ragliare).
La biodiversità di questo angolo di Mendrisiotto
Biodiversità… lungo questi sentieri del Basso Mendrisiotto ce n’è in abbondanza, ed è anche stupefacente – quindi se decidete di passeggiare nel Parco della Valle della Motta, tenete le orecchie e gli occhi ben aperti. Cito dal sito: “59 molluschi, 8 libellule, 99 coleotteri, 8 anfibi, 8 rettili, 16 mammiferi. Le specie vegetali sono ben 453 (…) di cui 30 non erano mai state censite in Svizzera e 7 specie di funghi sono state finora rilevate solo all’interno della Valle della Motta e in nessuna altra parte del mondo”.
Sentirete i versi di molti uccelli; io non li riconosco ma ho letto che – fra le 49 specie presenti – ci sono il picchio, la cannaiola e la cincia. E poi quelli che non ho mai sentito nominare, come il saltimpalo o il luì piccolo. Ci sono anche 8 specie di pipistrelli.
In tema “acqua” sappiate che il parco è ricco di anfibi, tra cui salamandre, rospi e rane, inclusa la rarissima Rana di Lataste. Non l’abbiamo vista ma sembra che ci sia anche la Testuggine palustre europea, l’unica tartaruga della Svizzera (la prossima volta cerchiamo meglio). Un altro “animale” che potrebbe esserci ma che non abbiamo visto è il gambero di fiume dai piedi bianchi, però nel torrente Roncaglia abbiamo visto diversi pesci velocissimi.
Luoghi di interesse all’interno del parco
All’interno del parco non mancano i luoghi di interesse… luoghi semplici, ma di grande valore ambientale oppure, come nel caso del mulino e dell’ex cava di argilla, legati alle tradizioni del passato.
L’hotel delle api
Mio figlio (4 elementare) a scuola sta studiando le api, quelle che producono il miele e si chiamano api domestiche. Quindi l’idea di vedere un hotel delle api lo ha incuriosito molto, poi è rimasto stupito quando ha scoperto che ci sono centinaia di altri tipi di api (si chiamano api selvatiche) che però non producono miele. L’hotel delle api è una sorta di costruzione con diversi tronchi di legno, che funge da nido artificiale. Anzi, è un condominio delle api.
L’idea geniale: create un hotel per le api a casa vostra, i bambini ne saranno entusiasti. E’ facile: qui trovate la spiegazione.
La Cascata delle Marmitte
La cito perché è ben indicata da un cartello… ma siamo un po’ rimasti delusi. Insomma, la cascata delle marmitte non è una cascata come la si immagina (nel parco ne vedrete una più simile a quelle vere!). Qui si tratta di un ruscello dove l’acqua scende verso il fiume Roncaglia, passando di vasca in vasca… Le vasche sono piccolissime, e se non ci fosse stato il cartello, non l’avremmo neppure notata.
Lo stagno didattico
Questo stagno didattico è un piccolo biotopo di forma quasi circolare. E’ stato creato dall’uomo, ma poi si è lasciato che la natura se ne impossessasse, Sono quindi arrivate spontaneamente piante lacustri, insetti, pesci, bisce d’acqua (innocue!) e così via.
Il mulino del Daniello
Lungo i sentieri della Mendrisiotto non era raro incontrare dei mulini, nel passato – sia in pianura che nelle valli (pensate al mulino di Bruzella ad esempio). Nella valle della Motta ce n’erano almeno tre. Uno di loro è ancora esistenze, e funziona come mulino didattico: è il Mulino del Daniello, risalente agli inizi del XIX secolo, che macina cereali e – credo – abbia anche un frantoio per l’olio. Nei pressi vedrete delle enormi macine in sasso.
La scala dei pesci
Poveri pesci… come potrebbero risalire il Roncaglia quando c’era un chiusa alla roggia che alimentava le macine del mulino? Basta creare loro un’apposita scala… Adesso ve la spiego, perché è davvero interessante: pensate a 14 vasche di legno riempite d’acqua, ovviamente disposte come se fossero gradini, così che i pesci possano guizzare dalll’una e l’altra, risalendo il torrente.
Accesso al Parco della Valle della Motta
Ci sono 6 vie d’accesso, e diversi parcheggi comodi per raggiungerle:
- Coldrerio: nei pressi della chiesa di Sant’Apollonia
- Coldrerio: poco prima del Mulino del Daniello
- Novazzano: nei pressi dell’ex cava di argilla di Castel di Sotto
- Novazzano: in zona Torrazza
- Novazzano: vicino al Cimitero
- Genestrerio: centro sportivo Campagna Adorna
Noi siamo partiti dal parcheggio accanto al centro sportivo Campagna Adorna (Genestrerio, Mendrisio). Usciti dal parcheggio, andate a sinistra, passate sopra il ponte dell’autostrada e dopo circa 200 metri, sull’altro lato della strada, troverete il cartello d’accesso.
il ponticello che collegava il centro cinofilo mulino prudenza con il sentiero che porta al mulino daniello
che sovrasta il fiume Roncaglia verrà di nuovo ripistinato? In quanto era un bel percorso per chi partiva dalla chiesa di Sant Antonio ed andava fino a Coldrerio. Saluti