Qobustan (Azerbaijan), tra petroglifi e vulcani di fango

ricostruzione età delle pietra qonbustan

Sin da quando stavamo organizzando a tavolino il nostro viaggio in Azerbaijan e Georgia (qui il post) , era chiaro che uno dei pezzi forti sarebbe stata la visita al Qobustan (o Gobustan), in Azerbaijan. Viaggiando con un bambino, eravamo certi che una giornata fra petroglifi preistorici e vulcani di fango sarebbe stata un successo. La riserva statale del Qobustan si trova a circa 45 minuti d’auto dalla capitale Baku, ed è quindi una gita poco impegnativa per tutta la famiglia.

Per comodità abbiamo deciso di rinunciare alle gite guidate e organizzarci da soli: tramite l’app Bolt abbiamo chiamato un taxi e ce lo siamo tenuto stretto per tutto il tempo – circa 5 ore. Costo totale: circa 25 franchi/euro. Certo, l’autista ci ha guardato un po’ storti: con un bambino? Con le Crocs? Senz’acqua? Ma volete comperarne un po’ d’acqua?. E rimanete sui sentieri, mi raccomando. Crema solare e cappellino? Quelli si li l’abbiamo e allora si parte (un po’ titubanti, ma ci ha fatto preoccupare per nulla)!

Arte rupestre del Qobustan

a piedi nel parco dei petroglifi del qobustan
Il percorso dell’Arte Rupestre

La zona del Qobustan in Azerbaijan è particolarmente ricca di petroglifi ed incisioni rupestri, anche se a prima vista si fatica un po’ a capire come i nostri antenati abbiano potuto scegliere un luogo così inospitale per insediarvisi. Le montagne sono brulle, il paesaggio desertico, fa un caldo ossessivo. Scopriremo però durante la nostra visita che in passato questo luogo era decisamente più ameno: verdeggiante, pieno di animali, ed il mare arrivava fino ai piedi delle alture. Noi siamo stati fortunati: una nuvola provvidenziale ci ha facilitato la visita!

Arrivati all’ingresso della riserva naturale del Qobustan ci fermiamo a comperare i biglietti. Poi, prima di proseguire verso il parco dei petroglifi, entriamo nel piccolo museo esagonale e scopriamo che è più grande di quello che sembrasse. C’è anche un piano seminterrato e ad ogni piano ci sono sei sale espositive rotonde, oltretutto interattive. Perfetto con i bambini! In generale l’allestimento descrive in maniera semplice ma non banale l’ambiente faunistico e antropologico dei tempi passati.

Un piccolo museo per capire i petroglifi

museo arte rupestre: così erano le barche
Come erano le barche nella preistoria?

Entriamo nel modernissimo museo del Qobustan… e subito siamo catapultati nell’epoca preistorica, fra foreste e prati verdi. Le incisioni rupestri sono proiettate sulle pareti ed iniziamo il nostro viaggio nel tempo. Ci ritroviamo nell’era della pietra, e siamo confrontati con scene di vita quotidiana: la costruzione di capanne (ne vedete delle riproduzioni all’esterno), la caccia, gli utensili, gli abiti… e poi, ovviamente anche l’arte. Dei pannelli molto chiari (ed in inglese) spiegano come i nostri antenati riuscivano ad intagliare le rocce. Ore e ore di lavoro per incidere una riga.

Cos’altro vedrete, per la gioia dei bambini? Tante cose, tra cui le ossa degli animali ritrovati e la loro ricostruzione “fisica”. Grazie a dei filmati scoprirete come venivano realizzate le imbarcazioni (ce n’erano di tre tipi) e poi potete provare dei giochi interattivi per indovinare a quali animali corrispondessero alcuni dei petroglifi del Qobustan. Gazzelle, buoi, stambecchi, volpi, cammelli, serpenti – giusto per citarne alcuni. Tre postazioni interattive permettono ai più piccoli, ma anche agli adulti, di “disegnare” virtualmente la propria arte rupestre.

Testimonianze dall’età della pietra

qobustan, petroglifi. incisioni di uomini dell'età della pietra
Qobustan rock art: incisioni rupestri all’aperto

Dopo la visita al museo, parte una strada che si inerpica su per una collina, dove inizia il percorso vero e proprio del parco dei petroglifi del Qobustan. Di questi esempi di arte primitiva ce ne sono circa 6000 risalenti a 5’000 – 20’000 anni fa, ma noi in questo angolo di Azerbaijan ne vedremo molti di meno. Il motivo? C’è un sentiero ben tenuto e recintato da corde, e un evidente segnale disegnato su una roccia che ci avvisa di prestare massima attenzione ai serpenti. A questo punto siamo ben contenti di avere un percorso da seguire – il passaggio di parecchie persone dovrebbe tenere lontano le serpi meno intraprendenti.

Dopo pochi passi vediamo le prime incisioni, tra cui una lunga barca e degli uomini. Poi entriamo in una specie di fenditura nella roccia e troviamo incisi diversi bovini: due di loro sembrano lottare! Una famigliola americana crede di aver visto un cavallo… chissà se esistevano! La passeggiata dura circa 30 minuti ed è spettacolare, sia per le incisioni preistoriche che per il paesaggio lunare. Vediamo anche degli strani buchi scavati nel terreno roccioso: ci dicono che sono costellazioni! Una ci sembra sia l’Orsa Maggiore – ma non ne siamo sicuri.

Alla scoperta dei vulcani di fango dell’Azerbaijan

su un vulcano di fangon in azerbaijan nel qobustan
Trekking fino alla cima di un vulcano di fango: dislivello pochi metri

Una volta giunti nei pressi del parco preistorico dei petroglifi del Qobustan, la strada si divide: in prossimità del ponticello vediamo diverse auto e persone ferme ad aspettare. Il nostro autista ci informa che per visitare i vulcani di fango, dovremo contrattare la gita qui – con la sua auto non può andarci. Non conosce la zona, e le piste per raggiungere i vulcani sono sterrate e non segnalate. Un’ottimo motivo per cambiare mezzo. Indovinate quale ci tocca? Una Lada scassata (di nuovo)! A questo punto mio figlio si è affezionato.

Il tragitto in mezzo al nulla dura circa 15-20 minuti… Ho letto che al mondo ci sono circa 700 vulcani di fango e circa la metà sono in Azerbaijan, propri qui nel Qobustan. Ma cosa sono? Vulcani veri? Non proprio, anzi aspettatevi dimensioni ridotte: i più piccoli sono alti un paio di metri, il più grande circa sei... insomma coni più che colline. Sono interessantissimi e se siete con bambini, il successo della giornata è garantito. Eruttano fango? No, argilla – metteteci le mani e toccatela, quando arriva in superficie sembra ribollire ma è fresca. Pare anche che abbia proprietà mediche: io ne ho riportato una bottiglietta (non si sa mai) e l’ho riposta accanto alla boccetta d’acqua del Buddha raccolta in Kalmykia (Russia).

Il minuscolo lago salato ed il grande vulcano

il piccolo lago salato
Oltre ai vulcani, anche alcuni piccoli laghi salati

Il nostro autista ci porta innanzitutto oltre l’area con maggiore concentrazioni di coni – fino ad un laghetto salato rotondo. Le sponde sono a tratti bianche di salgemma e all’orizzonte si vede il Mar Caspio. Lì vicino ci fa notare un vulcano più alto degli altri, e a gesti ci dice di salire. Per quanto non alto, il terreno è sdrucciolevole – meglio le scarpe da ginnastica che le Crocs, insomma. Dalla cima il panorama è grandioso e la caldera decisamente ampia. Ci dicono che sia uno dei vulcani di fango più “estesi” dell’Azerbaijan, e noi non fatichiamo a crederlo.

Il nostro nuovo amico ci mostra delle foto di un gruppo di giovani che nel vulcano sta facendo un bel bagno di fango. Siamo interessati? In teoria si, ma non sapendolo prima non ci siamo portati il costume… e metterci nudi in un paese islamico, per quanto moderato, non ci sembra un’ottima idea. Voi però ora lo sapete, e quindi non avete scuse. Non chiedetemi come ci si risciacqui dall’argilla dopo – ma immagino che si debba farlo nel laghetto (anche perché altra acqua non ce n’è).

I piccoli vulcani di fango

vento sul cono di fango
Bolle e ribolle il fango… lo tocco o non mi fido?

A pochi minuti dal grande vulcano, sulla via del rientro, ripassiamo davanti ai piccoli coni, e questa volta ci fermiamo. Ce ne sono decine e decine – forse addirittura centinaia. Mio figlio nota che non sono statici ed è come se parlassero: si sentono respirare, ribollire e brontolare. Il vento soffia forte, qui – come spesso accade in questa zona dell’Azerbaijan – ma vogliamo comunque goderci ancora un po’ i vulcani di fango. Essendo più piccoli, si notano molto meglio le bolle di argilla che risalgono in superficie. E c’è chi avrebbe voluto scalarli tutti!!!

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