Sasso San Gottardo con bambini: la fortezza segreta

Conoscete qualche bambino che sa resistere all’idea di visitare una fortezza segreta? Io no! Se i vostri figli sono come il mio, allora è il momento di recarvi in cima al passo del San Gottardo con bambini e visitare lo storico forte d’artiglieria Sasso da Pigna, che ora però si chiama Sasso San Gottardo.

L’esperienza è stata veramente interessante ed è adatta a tutte le età. Prima di andarci però organizzatevi: all’interno si cammina parecchio e la temperatura è di 6 gradi. Quindi mi raccomando: scarpe comode e chiuse, pantaloni lunghi e giacca o pile.

Come trovare il forte Sasso San Gottardo

panorama alpino san gottardo
Paesaggio sul passo del San Gottardo

Una volta giunti sul passo la fortezza militare del San Gottardo è ben segnalata. Parcheggiata l’auto, basta camminare per alcune centinaia di metri lungo la sponda destra del laghetto e troverete l’entrata alla fortezza , con appese le bandiere del Canton Ticino, Canton Uri e della Svizzera.

Il biglietto per in Sasso San Gottardo si fa prima di entrare nel tunnel. Se avete la carta Raiffeisen Member Plus l’ingresso è gratuito, ed il risparmio è notevole visto che il costo d’entrata è 25 franchi per gli adulti, mentre i ragazzi fino a 15 anni non pagano.

Visita alla fortezza militare del San Gottardo con bambini

entrata fortezza militare del san gottardo
L’entrata della fortezza

Il forte, voluto dal generale Guisan, è stato costruito in tempo record (17 mesi) a partire dal 1943, con l’intenzione di proteggere il lato sud della Svizzera e arrestare l’’avanzata di Mussolini qualora decidesse di invadere la confederazione passando dal Passo San Giacomo.

Poteva accogliere quasi 500 soldati e al suo interno c’era pure un ospedale. Nel 2001 ha perso il suo “statuto” di fortezza segreta e dal 2012 è accessibile al pubblico. Sono possibili diversi tipi di visite:

  • Visita individuale
  • Visita guidata
  • Visita avventurosa
  • Visita guardia della fortezza

Noi abbiamo scelto la visita individuale, principalmente perché non c’è un’età minima, mentre per le altre tre occorre avere almeno 14 anni. Inoltre non va prenotata, mentre le altre sì.

Pronti, partenza, via… si entra nel cuore della montagna

tunnel fortezza militare
Scavare nel cuore della montagna

All’entrata del Sasso San Gottardo abbiamo presentato la nostra carta Raiffeisen Member Plus, abbiamo ottenuto i biglietti gratuiti e siamo entrati nel bunker. Ci hanno detto di percorrere il tunnel davanti a noi fino alla caffetteria, dove avremmo trovato una persona che ci avrebbe condotto nel cuore della fortezza.

Ci siamo così trovati a percorrere un lungo un cunicolo in penombra, umido e freddo. L’idea che sopra di noi ci fossero più di 70 metri di roccia l’abbiamo trovata un po’ inquietante, nel senso che ci si sente un po’ intrappolati nella montagna. Nostro figlio, a tratti, ha avuto un po’ di paura all’inizio (del tipo: cosa succede se crolla la montagna?).

Oggi si viaggia con il metrò sotterraneo

aspettando il metro del sasso
Pronti a salire sul metro sotterraneo

Alla caffetteria siamo stati accolti da una guida che ci ha condotti alla funicolare, il Metrò del Sasso San Gottardo, che è aperta ai lati e può trasportare fino a 15 persone al livello superiore della fortezza, dove i soldati vivevano e si preparavano ad entrare in azione, all’occorrenza. Ci siamo ritrovati in sei: noi tre, una giovane coppia d’oltralpe e la persona che aziona il metrò.

Siamo partiti speditissimi, e mio figlio ha subito detto: che bello, è velocissimo! Contemporaneamente la giovane ragazza ha detto la stessa cosa, ma in svizzero tedesco. Un secondo dopo il metrò si è fermato di botto (arresto d’emergenza!) perché andava troppo veloce… questa volta è stata mamma a sentirsi un po’ a disagio – ma è stata zitta. Dopo diversi tentativi, fortunatamente, il metrò è ripartito, e a velocità normale.

La postazione delle mitragliatrici

sala delle mitragliatrici san gottardo con bambini
Qui ci si preparava a sparare

Finalmente ci troviamo nell’atrio dove inizia la visita libera: guardiamo la mappa e scegliamo come prima cosa di risalire le ripide scale fino alla postazione delle mitragliatrici, che sono ancora lì.

Il bimbo si siede, guarda nel mirino e si immedesima subito nel ruolo, facendo finta di sparare. In questa saletta rimaniamo diverso tempo e a fatica riusciamo a convincerlo che c’è molto altro da vedere. Riscendiamo le scale e andiamo verso le due postazioni dei cannoni.

I due immensi cannoni

munizioni fortezza del san gottardo
Alcune munizioni

Anche i cannoni sono rimasti dov’erano e rimaniamo stupiti dalle dimensioni: sono lunghi 6 metri e 30 ed hanno un diametro di 15 centimetri. Due meccanismi rotanti permettono di orientarli a sinistra/destra ed in alto/basso; vediamo le “bombe” con cui venivano caricati e un filmato ci spiega che chi li operava doveva obbligatoriamente indossare una maschera a gas.

Se guardate bene su uno dei muri, troverete scritti a penna nomi e luogo di residenza degli ultimi soldati che li hanno usati… e anche qualche disegno (non troppo vagamente) fallico, ma di questo ce ne siamo accorti solo noi adulti. C’è anche una piattaforma esterna, da dove ammirare con i bambini un meraviglioso panorama alpino.

I magazzini della fortezza militare del San Gottardo

magazzino della fortezza
Uno dei magazzini

Dopo i cannoni siamo passati ai magazzini della Fortezza militare del San Gottardo, dove si può vedere di tutto e di più: munizioni, acqua, cibo, carburante, sistemi di radiocomunicazione

Insomma c’è tutto quello che serviva per trascorrere in completa autonomia ed isolamento diversi mesi. Perché diciamocelo pure: il passo del San Gottardo d’inverno non è certo un luogo ameno ed ospitale.

E infine gli alloggi del Sasso San Gottardo…

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L’alloggio degli ufficiali

Come ultima tappa abbiamo cercato gli alloggi, indicati da un cartello con la scritta acquartieramento, con la CQ. Tutti abbiamo pensato ad un errore ortografico, visto che a scuola abbiamo imparato che la “cq” si mette solo nelle parole derivanti da “acqua”, ma dopo aver controllato il dizionario, ora sappiamo che i maestri ci hanno mentito. Se andate al San Gottardo con bambini, imparerete anche questo.

Ci sono 3 tipi di alloggi: quelli dei soldati, quelli dei sotto-ufficiali e quelli degli ufficiali. Soldati e sotto-ufficiali dormivano in stanze simili, con letti di legno uniti fra di loro, a castello. La differenza sta nel numero di persone per camerata: 40 soldati oppure 10 sotto-ufficiali, in entrambi i casi l’effetto sardina era però assicurato. Gli ufficiali invece avevano delle piccole camerette riservate, per sole due persone, con un letto a castello in ferro.

La sala dei cristalli

L’alloggio degli ufficiali

cristalli giganti nella sala dei cristalli
Il grande cristallo

Terminata la visita alla fortezza militare del San Gottardo con bambini è tempo di ridiscendere… ma non è ancora il momento di uscire. Una specie di campanello ci avvisa che il metrò sta arrivando: ci rimane da visitare la sala dei cristalli, che si raggiunge percorrendo un cunicolo che parte dalla caffetteria.

Qui, meraviglia delle meraviglie, c’è un gruppo di cristalli enormi – che nel modo in cui sono disposti sembrano un pezzo unico. Sono stati scoperti nel 2008 da Franz von Arx and Elio Müller ed occupano una superficie di 3 metri quadrati. Sapete quanto pesano? 1500 chili, un po’ come un grande tricheco o un piccolo ippopotamo. Sono i cristalli più grandi mai trovati nelle Alpi e vengono dal Planggenstock nel Canton Glarona.

Tornando alla luce del sole…

san gottardo con bambini
Siamo usciti… che bello vedere la luce

Finalmente è arrivato il momento di uscire, e lo abbiamo fatto con sollievo. Tre ore (scarse) ci sono bastate per capire quanto dura avesse dovuto essere la vita nella fortezza militare del San Gottardo. L’umidità costante penetra nelle ossa, si sente la mancanza di luce naturale, si perde la cognizione del tempo…

Una volta fuori dal forte, sembra di essere tornati alla vita! Ci godiamo la luce del sole e ci guardiamo attorno. Tempo di tornare all’auto? No, non scappate via troppo in fretta, però… o vi perderete i deliziosi mirtilli proprio fuori dal forte.

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