La Val Colla é una regione ricchissima di sentieri con vari livelli di difficoltà. Sappiamo che le cime di questa zona sono collegate da bellissimi percorsi e mio marito ed io non vediamo l’ora che i bimbi siano sufficientemente grandi per affrontarli. Nel frattempo decidiamo di cominciare a familiarizzare col posto pianificando gite alla loro portata. La Capanna San Lucio ben si presta a tale scopo.
I tre sentieri che portano al San Lucio
La capanna San Lucio è raggiungibile seguendo tre sentieri che partono da:
- Cozzo in circa 1 ora e 45 minuti con 516 metri di dislivello
- Cimadera in circa 1 ora e 30 minuti con 386 metri di dislivello
- Bogno in circa 1 ora e 30 minuti con 567 metri di dislivello
Scegliamo di partire da Bogno e lasciamo l’auto nel posteggio gratuito all’interno del paese (salendo si trova sulla sinistra).
Il sentiero che parte da Bogno
Imbocchiamo una scalinata in mezzo alle case, una decina di metri più avanti, dove si trovano le prime indicazioni su cartello escursionistico giallo e poco più su ci addentriamo in un fitto bosco. Il sentiero si svolge in salita ma sempre all’ombra e quindi ben si presta anche nelle giornate più calde dell’estate. In breve si giunge a un piccolo pianoro erboso dove si colloca una vecchia cascina e una fontana, subito dopo ci si immette nuovamente nel bosco. Dopo circa mezz’ora si sbuca nuovamente in un’ampia zona erbosa con numerose ginestre e una bella vista sulla Val Colla.
Il sentiero si addentra poi ancora tra gli alberi, attraversa un ruscello per finire in un bellissimo faggeto. Un tipo di bosco che io amo particolarmente perché caratterizzato da un sottobosco “ordinato e pulito”. Poco dopo i faggi lasciano il posto agli abeti, l’ambiente si fa più tenebroso ma è sempre molto piacevole. A un’ora circa dalla partenza, si giunge all’Alpe Cottino, dove nei pascoli passeggiano beate numerose mucche Highlander (allevate dall’agriturismo di questo alpe).
Le due capanne San Lucio
I bambini se ne innamorano subito, sono esaltatissimi, vogliono accarezzarle (ovviamente glie lo impedisco)… corrono, gridano e le mucche scappano al galoppo! Quindi, rimasti senza mucche, attraversiamo l’alpe e affrontiamo gli ultimi quindici minuti di salita per raggiungere la vetta del Monte San Lucio (1541 msm). Qui corre il confine tra Italia e Svizzera e vari cippi ne sono testimoni. Sicuramente anche i vostri bimbi si divertiranno a collocarsi con metà corpo in una nazione e metà nell’altra!
Noterete presto che su questa altura si trovano due capanne, a poche decine di metri di distanza, il Rifugio San Lucio in territorio italiano e la capanna San Lucio in Svizzera. Noi decidiamo di pranzare in quella svizzera, che dispone di posti a sedere sia al suo interno che nella zona antistante l’edificio, in un ampissimo pergolato con tavoli in legno.
Il panorama dal monte San Lucio
La vista è bellissima: verso il luganese da una parte e in direzione del lago di Como e diversi paeselli della Val Cavargna dall’altra. Mentre aspettiamo che il guardiano della capanna San Lucio prepari il pranzo, andiamo a scoprire il Santuario dedicato a San Lucio. San Lucio era un alpigiano ed esperto casaro che, secondo le leggende del luogo, coi resti del siero già scremato era solito preparare del formaggio che regalava ai poveri della valle.
Accadde però che la notte tra l’11 e il 12 luglio di diversi secoli fa, Lucio fu trovato trafitto da una lama in una pozza di sangue. Il povero uomo fu ucciso dal suo precedente padrone che prima lo aveva scacciato (perché non voleva che aiutasse i poveri) e poi divenne invidioso del lavoro che svolgeva con successo presso un altro alpigiano. Insomma… storia di intrighi e gelosie… certe cose, aihmè, non cambiano mai.
Il pranzo ed il rientro a Bogno
Scattiamo qualche foto, ci godiamo il bel panorama e già veniamo chiamati per sederci a tavola: alla capanna il pranzo è pronto! Ci gustiamo piatti tipici di montagna come polenta, spezzatino e affettati nel bellissimo pergolato della capanna. Le porzioni, oltre ad essere abbondanti, sono molto gustose e il prezzo davvero più che onesto.
Bevuto il caffè ci rimettiamo sulla via del ritorno. In un primo momento percorriamo il sentiero fatto all’andata, ma a una decina di minuti l’Alpe Cottino prendiamo la deviazione a destra in direzione “Bogno/Cozzo” 50 minuti.
Questa variante ci permette di seguire un sentiero alternativo all’interno di un bellissimo bosco (dove tra l’altro riusciamo a raccogliere diversi “gallinacci”) e poi scendendo attraverso ampi prati fino a raggiungere Bogno.
Questo è un percorso che mi sento di consigliare, specialmente per il rientro perché molto più esposto al sole. D’altro canto peccato rinunciarci perché la vista che offre sulla valle è davvero speciale.
Il sentiero riporta sulla strada asfaltata proveniente da Bogno, poco più in alto rispetto al parcheggio, e in pochi minuti riusciamo a raggiungere l’automobile per rientrare a casa.
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