Una visita alle cascate del Reno era in programma da sempre, esattamente dal giorno che papà (che però non era ancora papà) si è trasferito in Svizzera. Per accontentarlo ci sono voluti 13 anni ed un figlio curioso, che dopo averle viste in televisione, ha chiesto di andarci. E così eccoci a Neuhausen am Rheinfall, a pochi km da Sciaffusa, dove abbiamo pernottato prima appunto di visitare le cascate del Reno..
Esploriamo la sponda nord delle cascate del Reno
Siamo arrivati alle Cascate del Reno con il bus nr. 1 che parte davanti alla stazione di Sciaffusa e, una volta arrivati a Neuhausen am Rheinfall ci siamo diretti subito verso il punto panoramico più evidente e vicino: il lato dove partono le barche , quindi la sponda nord. Da lì la vista è meravigliosa: le cascate non sono alte (solo 23 metri) ma estese, le acque scorrono impetuose anche se è il periodo “di secca”, e fanno un gran rumore.
Giro in barca al centro delle cascate del Reno o parco giochi?
Al centro delle Cascate del Reno due rocce sormontate dalla bandiera Svizzera emergono dall’acqua, come attori protagonisti di questo spettacolo della natura. Una barchetta dall’apparenza precaria si avvicina e fa scendere i turisti, tutti un po’ bagnati.
Il bimbo curioso vorrebbe andarci anche lui, ma non incontra l’entusiasmo di papà e mamma: fa freddo, non abbiamo i vestiti di ricambio (sono a Sciaffusa in hotel!) ed il molo è strapieno di turisti asiatici, tutti in coda per salire sulle barche.
Visto che l’attesa sembra una di quelle interminabili, ripieghiamo sul bel parco giochi nel bosco. Fra i vari giochi ci sono corde per arrampicarsi sul pendio scivoloso e scosceso, ed uno scivolo coperto lunghissimo.
Il vecchio mulino di Neuhausen am Rheinfall e le acque che ruggiscono
Dopo un piacevole momento di svago, decidiamo di raggiungere l’altra sponda delle cascate del Reno. Certi di trovare un sentiero, percorriamo innanzitutto il camminamento che conduce proprio al lato delle cascate.
Qui, sempre a Neuhausen am Rheinfall, passiamo accanto ad un vecchio mulino ancora funzionante, che viene fotografato da ogni angolatura: però non capiamo se serve per macinare cereali o come mole per la levigazione.
Centinaia di metri cubi d’acqua ci scorrono proprio accanto e la vista è impressionante. Il fragore delle acque è assordante e, al piccolo di casa, ricorda il ruggito di un leone. Siamo veramente felici – ma il bello deve ancora arrivare, anche se ancora non lo sappiamo.
A piedi verso il castello di Laufen
Torniamo a monte della cascate del Reno e troviamo due cartelli: un cartello indica Sciaffusa e un altro un sentiero percorribile anche con passeggini che porta al Castello di Laufen.
Il castello si erge sopra l’altro versante delle cascate del Reno (sponda sud) ed è dove vorremmo andare noi. Lo imbocchiamo, camminiamo per un po’ all’interno di un bosco ombreggiato e dopo circa 15 minuti ci troviamo sopra il Reno.
Attraversiamo il fiume percorrendo un marciapiede posto a lato del ponte ferroviario. Dall’altra parte troviamo un altro parco giochi (altra piccola sosta!) e poi saliamo verso il cortile del castello. Qui paghiamo l’entrata (5 franchi) per scendere verso la base delle cascate e ammirarle da una prospettiva diversa e più selvaggia.
Verso la base delle cascate del Reno
Lentamente scendiamo verso la base delle cascate del Reno, lungo un percorso pieno di scale. Papà ci ricorda che più gradini scendiamo, più ne avremo da rifare in salita – vogliamo continuare? Decidiamo di scendere e qualcuno ride, sicuramente pensando già alla mamma che arranca tornando in su con il fiato corto. La mamma non ci fa a caso, pensa solo a scattare foto.
Percorriamo tunnel e ci fermiamo sui tanti ponticelli aerei e piattaforme; da qui la vista sulle cascate non è così panoramica come sull’altro lato, per contro però si ha un’impressione molto più netta della potenza dell’acqua.
Il fragore è assordante e in alcuni tratti si ha l’impressione di essere proprio dentro le cascate. Altro che il ruggito di un leone, qui sembra che di sia un intero branco di leoni ruggenti. Arrivati in fondo all’improvviso appare uno splendido arcobaleno!
Bye bye Neuhausen am Rheinfall…
Alla fine arriva il tanto temuto momento di risalire. Figlio e papà ripartono decisi; mamma, decisamente meno agile, li segue un po’ più lentamente ma non troppo – insomma il passo giusto per evitare di essere presa (troppo) in giro.
Fortunatamente dopo poco, sulla destra, compare magicamente un cartello che indica l’accesso ad un ascensore che ci riporterà diretti all’ingresso del castello di Laufen. Mamma decisa segue il cartello, figlio e papà se la ridono… Però sull’ascensore c’eravamo tutti e tre!
Articolo scritto da Augusta e pubblicato il 1° febbraio 2019 sulla rivista Extrasette, l’inserto del Corriere del Ticino.
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