West Orange (New Jersey, USA): visita al laboratorio di Thomas Edison con i bambini

Oggi per cominciare vi propongo un brevissimo giochino. Rispondete alle seguenti domande basandovi sulle 24 ore precedenti. Avete:

  1. Acceso la luce?
  2. Guardato la televisione?
  3. Ascoltato musica?

Se avete risposto SI ad almeno una delle tre domande, dite a voce alta “grazie Thomas Edison!”

Le scoperte di Thomas Edison

Quando la cara amica Shari ci ha proposto di andare a visitare il laboratorio di Thomas Alva Edison, ho accettato subito. Nella mia beata ignoranza ho spiegato che saremmo andati a vedere il luogo dove è “nata” la lampadina incandescente, e Stefano si è subito entusiasmato. E allora via, si parte. Appena arrivati ho capito subito di non aver capito proprio niente: altro che laboratorio, ci siamo trovati davanti ad una vasta area piena di edifici – tutti laboratori, tutti da visitare. E così scopriamo che il padre della lampadina è anche il padre di altre 1092 invenzioni brevettate e che, al suo fianco, hanno lavorato contemporaneamente più di 200 scienziati e ricercatori alla volta.

La visita al laboratorio

E allora ci armiamo di programma con orari delle visite ai vari laboratori, scegliamo quello che ci sembra possa interessare di più a un bimbo di 6 anni, e cominciamo le visite. Fra le mille sorprese veniamo così a scoprire che il primo mini-film è da attribuire ad Edison, non ai fratelli Lumière. Sua infatti è stata l’invenzione del kinetoscopio (il precursore del proiettore) ed anche del primo studio cinematografico, tutto nero, chiamato Black Maria. In pratica una costruzione tutta nera, aperta sulla parte superiore e anteriore, posata su rotaie, così da poter girare su se stessa e seguire la luce del sole in tutti i momenti della giornata. E che dire del fonografo, l’antenato dei vecchi giradischi? La sala dove è stato creato è la preferita di Stefano, probabilmente grazie alle decine di trombe acustiche di varie dimensioni disseminate qua e là.

La visita vista con gli occhi di un bambino

In generale la visita è stata interessante. Dappertutto ci sono migliaia e migliaia di oggetti curiosi, invenzioni e tavoli da lavoro, mantenuti allo stato generale e rigorosamente impolverati, quindi è come fare un viaggio a ritroso nel tempo.  A mio avviso le informazioni delle preparatissime guide sono state un po’ troppe, mentre Stefano che non capisce l’inglese (e che dopo un po’ non ascolta più le mie traduzioni) ha principalmente visitato con gli occhi e per lui è stato un po’ come trovarsi in un mondo magico, in una fabbrica delle invenzioni. Sulle ali della fantasia, per lui tutto è meraviglioso.

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