Avete presente quei paesaggi che si vedono illustrati nei libri per bambini, con distese di prati in fiore, farfalle svolazzanti di tutti i colori e il ruscello che si snoda quasi accarezzando i fili d’erba?
Ecco, oggi siamo stati protagonisti di uno di quei dipinti, ci sentivamo quasi delle fatine svolazzanti ricoperti di brillantini. Ma in realtà siamo solo andati a fare una gita in Val di Blenio (leggi qui il nostro articolo), più precisamente in zona Lucomagno.
I sentieri naturalistici del Lucomagno
In questa zona del Lucomagno sono presenti ben 7 sentieri naturalistici, sempre chiaramente segnalati, distinti da diversi numeri e colori. Qui trovate la descrizione degli itinerari, mentre a questo link c’è la mappa dei sentieri naturalistici.
Noi ne abbiamo provati due fra i più semplici: il sentiero 1 (con variante al ritorno lungo il sentiero 2) ed il sentiero 2, e li possiamo certamente consigliare alle famiglie con bambini
Sentiero 1 (giallo). Riserva forestale della Selvasecca. Lunghezza 4 km, dislivello 250 metri, 1 ora e 30 minuti circa.
Sentiero 2 (arancio). Golene del Brenno. Lunghezza 7,3 km, dislivello 300 metri, 2 ore e 10 minuti circa.
Sentiero 3 (rosso). Sorgente del Brenno. Lunghezza 5,8 km, dislivello 210 metri, 1 ora e 40 minuti circa.
Sentiero 4 (rosa fucsia). Camperio – Dötra – Anvéuda. Lunghezza 12,2 km, dislivello 670 metri, 4 ore.
Sentiero 5 (viola). Campra – Croce Portera – Dötra. Lunghezza 12,2 km, dislivello 550 metri, 3 ore e 40.
Sentiero 6 (blu). Passo delle Colombe – Passo del Sole. Lunghezza 12,3 km, dislivello 780 metri, 4 ore e 20.
Sentiero 7 (verde). Alpi del Lucomagno. Lunghezza 13,4 km, dislivello 610 metri, 4 ore e 10
Il sentiero 2 del Lucomagno (Golene del Brenno)
Abbiamo caricato la nonna in macchina, ci siamo procurati uno di quei pic nic poco sani (ma che piacciono tanto ai bambini) e ci siamo avviati lungo la Valle del Sole. Abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio sterrato dove c’è l’infocentro Casaccia (posteggio a pagamento) a 1800 m di altitudine. Da lì partono 4 dei 7 sentieri naturalistici del Lucomagno. Diversi di questi sentieri sono in pianura e sono facilmente percorribili con i bambini. Noi abbiamo scelto il percorso arancione no. 2 in direzione dell’Alpe di Pertusio che si chiama “Golene del Brenno” e costeggia il fiume.
La nostra esperienza lungo il sentiero nr 2
Lungo il nostro sentiero abbiamo potuto ammirare moltissimi fiori colorati, tra i quali anche le orchidee alpine. Dopo ca. 10 minuti di cammino, sempre in pianura, siamo arrivati al fiume (più che fiume un ruscello). Il paesaggio, come dicevo, è da fiaba. Vicino al fiume abbiamo trovato una pozza con dei girini e i bambini si sono fermati ad ammirarli e a studiarli.
Anche se l’orologio segnava solo le 11.30, abbiamo deciso, senza esitazione e in comune accordo, che quello sarebbe stato il luogo e il momento giusto per fare il nostro pic nic. Ma questo è durato poco, visto che i bambini si sono precipitati a costruire la classica diga con i sassi (ma tanto l’acqua passa sempre lo stesso…). Abbiamo giocato a chi lancia più lontano il sasso e a chi arriva per primo dall’altra parte del fiume (inutile dirvi che l’acqua era gelida e io sono arrivata ultima!).
A malincuore (perché saremmo rimasti in quel luogo di pace anche tutto il giorno) ci siamo sforzati a continuare il nostro percorso per circa 25 minuti fino all’Alpe Pertusio. Qui si può ammirare la sorgente del fiume Brenno. Proprio li vicino c’è una fattoria con maiali e mucche e ci siamo diverti a vedere come si rotolano nel fango. Per i più golosi c’ è anche la possibilità di comperare formaggi, ricotte e prelibatezze varie.
Sulla strada del rientro verso Casaccia, i bambini si sono fiondati a correre tra l’erba alta dei prati, come caprioli.
Il sentiero nr 1, la Cembreta della Selvasecca
Bene…. altra giornata, altra famiglia (e niente nonna al seguito). Fa caldo (davvero tanto) e al Campra Alpine Lodge & Spa ci consigliano il sentiero numero 1 perchè si svolge in ombra, nella Cembreta della Selvasecca. Subito ci chiediamo cosa è una cembreta: semplicemente una foresta di pini cembri. E come distinguiamo un pino cembro dagli altri pini? Ci dicono di contare gli aghi, che sono raggruppati a mazzetti di cinque.
Iniziamo il percorso dal Centro Pro Natura del Lucomagno (che raggiungiamo con i mezzi pubblici) e una volta oltrepassato il campeggio, ci ritroviamo fra gli alberi. Nonostante i pini cembri (fitti) si muore dal caldo ed i primi 45 minuti tutti in salita sono tosti e poco panoramici. Incontriamo una coppia svizzero-tedesca, che ci sconsiglia di terminare il percorso, però non capiamo bene perché.
Ci viene voglia di tornare indietro ma stringiamo i denti. Finalmente raggiungiamo una pianura rada con dei pascoli: ci sediamo su una panchina e ci riposiamo un po’. Visto che siamo comodi, decidiamo di mangiare i nostri panini e poi continuare. Alla faccia degli amici confederati.
La nostra esperienza lungo il sentiero nr 1 (con variante)
Dopo poco, in prossimità di un incrocio di diversi percorsi, inizia la discesa del sentiero nr 1 verso Il Centro Pro Natura. Sembra stretto, ripidissimo e ci viene il dubbio che gli svizzeri-tedeschi avessero ragione. E adesso cosa ci inventiamo? Improvvisiamo.
Prendiamo il sentiero nr 2 verso il Lucomagno per una decina di minuti, poi passiamo sul numero 6 andando verso gli alpeggi e ci dirigiamo a Casaccia dove ci fermiamo a mangiare un gelato artigianale golosissimo. Qui il fiume Brenno è splendido e le rive sono piene di famiglie che prendono il sole, e bambini che giocano.
Pensiamo di rientrare a campra in bus da qui ma c’è da aspettare quasi due ore, quindi decidiamo di continuare a piedi fino ad Acquacalda. Costeggiamo il fiume Brenno leggermente in discesa e dopo poco ci ritroviamo da soli in un paesaggio davvero suggestivo. Improvvisamente il cielo diventa grigio e manca poco per raggiungere il Centro Pro Natura prima che inizi a piovere a dirotto. Papà e figlio a corsa arrivano belli asciutti, la mamma (grossa e lenta) viene abbandonata e si ritroverà bagnata fradicia.
Il Centro Pro Natura del Lucomagno
Sulla strada del rientro verso Biasca, ci siamo fermati al Centro Pro Natura Lucomagno che è un luogo per lo studio e la contemplazione della Natura alpina e il ritrovo ideale per chi desidera delle vacanze rigeneratrici lontano dalla frenetica vita cittadina.
Ogni anno viene inoltre allestita una mostra interattiva per i bambini su un animale del luogo. Noi abbiamo avuta la fortuna di partecipare alla mostra dedicata al gipeto (che non conoscevo neanche). I bambini hanno potuto costruire il nido di questo rapace con i legnetti, vedere le ossa e toccare per mano (e sì perché il gipeto mangia le ossa) , partecipare attivamente con giochi e ricostruzioni dell’animale.
Il centro organizza varie attività, eventi, conferenze e seminari per conoscere più da vicino gli animali e la natura del luogo. Vengono organizzate anche visite guidate adatte alle famiglie per scoprire il bosco, il fiume, le formiche, gli anfibi e i grandi predatori della natura. Per immergersi ancora di più in questo luogo incantato, vi é anche la possibilità di alloggiare in yurte, bungalow di legno o camere della struttura.
La prossima volta mi piacerebbe svolgere la passeggiata guidata per scoprire meglio il mondo delle formiche. adesso che lo so prenoterò in anticipo.
E anche questa é stata una giornata magnifica alla scoperta del nostro cantone che non smetterà mai di stupirci!
Articolo pubblicato il 3 agosto 2018 sulla rivista Extrasette, inserto del Corriere del Ticino.
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