Ho letto ultimamente diversi articoli riguardanti la miniera d’oro di Sessa e la sua recente apertura al pubblico (é stata inaugurata a maggio 2018 dopo anni di restauri). Mi sono detta: “questo sì che può interessare ai miei bambini”. Questa miniera d’oro è unica in Svizzera e vale davvero la pena di visitarla per (ri)scoprire la storia dell’estrazione dell’oro nel nostro paese. Insomma, un’esperienza davvero unica adatta a tutta la famiglia.
Visitare la miniera d’oro di Sessa
Incuriosita decido di saperne un po’ di più e leggo le informazioni nel sito della Miniera d’oro di Sessa. Scopro che ci sono le visite guidate e che si può riservare direttamente l’orario della visita online. Il primo orario disponibile è alle 11.30. Guardo l’orologio: sono le 10. “Ok”, mi dico, ce la possiamo fare. Anche perché fuori piove ed altre attività da svolgere con due bambini scalpitanti in casa tutto il giorno, non mi vengono in mente. Non c’è tempo neanche per sparecchiare la colazione dal tavolo. Ci vestiamo tutti di fretta, scarponi da montagna ai piedi e mantelline della pioggia. Saliamo in auto e ci rechiamo a Sessa, in Malcantone.
Troviamo un ampio e comodo parcheggio gratuito al campeggio in località La Costa, in prossimità di Astano, dove lasciamo l’auto. Seguiamo i cartelli e percorriamo a piedi un facile sentiero nel bosco per ca. 15 minuti. Davvero divertente passeggiare nel bosco sotto la pioggia! Vediamo da lontano una casetta, l’insegna dice: “La Miniera d’oro”. Siamo arrivati. Se preferite parcheggiare più vicino, dal 2020 c’è un nuovissimo parcheggio presso il campeggio “Al Parco d’Oro”
Sessa e il suo oro
Un simpatico signore ci accoglie davanti alla miniera e conferma la nostra iscrizione. Non paghiamo l’entrata perché l’abbiamo già fatto online in precedenza. Ci invita a guardare la piccola mostra sull’oro allestita al primo piano della casetta. Sono esposti un modellino e alcuni documenti antichi che testimoniano la presenza dell’oro nella miniera. Dovete sapere che la miniera é stata attiva dalla seconda metà dell’Ottocento fino al 1953. In un secolo di attività la roccia aveva nascosto 500 chili d’oro, che equivale a circa 2 milioni di franchi di valore.
Sono già le 11.30, per cui usciamo e ci facciamo accompagnare all’entrata della miniera d’oro dove veniamo equipaggiati con caschetto con pila frontale (per la gioia dei bambini) arancioni e verdi. In caso di necessità, per chi non avesse l’equipaggiamento adatto, ci sono a disposizione anche stivali di diverse misure.
Ma ecco che si presenta la nostra guida, Fabio, che ci spiega inizialmente la storia della miniera d’oro di Sessa e ci fornisce tutte le spiegazioni e le regole per la visita. I bambini vengono subito catturati dal suo semplice e chiaro linguaggio e non si fanno troppi problemi a porre la classica e inevitabile domanda: “Ma l’oro lo vediamo? Se lo troviamo possiamo raccoglierlo e portarlo a casa? “ Li lasciamo nel dubbio…
(Foto copyright Miniera d’oro di Sessa)
Dentro la miniera d’oro
E’ arrivato il momento di entrare nella miniera d’oro di Sessa. Di tutti e 4, sono l’unica ad aver paura di entrare nella miniera, perché soffro un po’ di claustrofobia. Ma la nostra guida mi dà fiducia e mi spiega che prima di aprire la miniera al pubblico sono state fatte diverse prove di salvataggio. Ecco mi sento più tranquilla…
Entriamo. È buio, fa freddo (la temperatura é sempre costante a 12 gradi) ed è umido. I bambini sono esaltati, io un po’ meno. Percorriamo i 372 m del tunnel seguendo i vecchi binari che in passato servivano a portare fuori con il carrello i cumuli di materiale. Fabio ci spiega dei filoni dell’oro, ci fa vedere cosa sono i quarzi e la grafite, ci racconta del lavoro dei minatori. Ci fa entrare nei vari cunicoli e ci spiega come e con quali attrezzi veniva estratto l’oro. Ci lasciamo impressionare dai pozzi d’acqua e dalle gallerie costruite in alto.
(Foto copyright Miniera d’oro di Sessa)
E tra testate (mio marito è alto e per fortuna ha il casco) e falsi allarmi per aver visto l’oro (che poi oro non era) raggiungiamo la fine del tunnel.
Bene, ce l’abbiamo fatta, penso. Ma bisogna ancora tornare indietro. Ripercorriamo tutto il percorso a ritroso, incrociamo altri piccoli gruppi con le loro guide e, dopo ca. 1 ora, usciamo dalla miniera, senza oro, ma contenti da aver imparato qualcosa in più sul sottosuolo del nostro territorio.
Avremmo voluto visitare anche il museo della miniera d’oro a Sessa, ma rimane aperto solo il martedì e il sabato, e purtroppo non é ne martedì, ne sabato.
Articolo pubblicato l’8 giugno 2018 sulla rivista Extrasette, inserto del Corriere del Ticino.
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