Viaggio primaverile a Santorini con bambini (Grecia)

Immaginatevi un luogo candido come la neve, dal mare azzurro intenso, tramonti spettacolari, con tanti stretti vicoletti, villaggi caratteristici (avete mai sentito il nome Oia?) e gatti che dormono beatamente acciambellati su scale e muretti. Vi piace? Se andate a Santorini con bambini, troverete questo e molto altro.

Breve storia di Santorini e della sua caldera

C’era una volta un’isola vulcanica nel mar Egeo, di forma circolare, con un ampio cratere – così come la disegnerebbe un bimbo di 5 anni. Poi, poco più di 400 anni fa, una devastante eruzione del vulcano ricopre tutta l’isola di pomice e cenere. Fine della storia, direte! E invece no, continua: il vulcano esplode in maniera paurosa (il boato lo sentiranno anche in Africa), il cratere si inabissa, così come una parte dell’isola. Il bacino che si forma è quella che si chiama caldera, e a Santorini è un nome con cui famigliarizzerete presto.

Santorini con bambini panoramaLa caldera è il panorama più spettacolare che si abbia da Santorini; alloggiare in un hotel con vista sulla caldera è un’emozione impagabile (nel senso memorabile ma anche, letteralmente, costosa)… I villaggi che si affacciano direttamente sulla caldera sono quattro: Fira (il capoluogo), Firostefani, Imerovigli e Oia. Di tutti il più tranquillo e meno turistico è Imerovigli, dove abbiamo soggiornato noi. Un luogo magico dove soggiornare a Santorini con bambini, posto sul punto più alto della caldera e – come gli altri 3 villaggi – costruito a strapiombo e tutto un susseguirsi di scale (quindi scordatevi il passeggino!).

Santorini Imerovigli con bambiniIl villaggio di Imerovigli

Arriviamo ad Imerovigli, scendiamo una quarantina di gradini per raggiungere la reception del nostro hotel… se non mi avete ascoltato e avete portato il passeggino, ora è il momento di disfarvene, non ve ne farete nulla. Ci affacciamo sulla balconata, e questo è il dialogo che ne deriva.

  • Papà: Che meraviglia, sembra una cartolina… non sembra vero.
  • Stefano: Sembra tutto falso, sembra un disegno
  • Mamma: Guardati in giro… vedì lì sulla sinistra? Quelle casette bianche?
  • Stefano: Si, certo.
  • Mamma: Sono Fira e Firostefani. Là in lontananza a destra c’è Oia.
  • Stefano: Ma sono case? Sembra neve!

Santorini Imerovigli

I paesini sono punteggiati di costruzioni candide, tranne i tetti delle chiese, dipinti di blu intenso come il mare… veramente incantevoli. La nostra camera non è pronta, quindi passeggiamo senza meta fra vicoli stretti, salendo e scendendo migliaia di scale – scattando centinaia di foto.

Abbiamo deciso: Santorini ci piace un sacco, e ci vuole impegno per fare una foto “brutta”. L’isola, va detto, non si rivolge in maniera particolare alle famiglie: a Santorini le attrazioni per bambini sono inesistenti e le spiagge di ciottoli neri diventano roventi in estate.

In compenso i paesaggi dell’isola sono veramente da cartolina, quindi se ai vostri figli piacciono i bei paesaggi, non esitate ad andarci. Se possibile scegliete le mezze stagioni: in primavera e l’autunno il clima è mite e si presta a stare all’aperto.

Santorini Fira-Oia hike con bambiniLa camminata Fira-Oia (con bambini)

L’attività più bella del nostro soggiorno a Santorini con bambini è stata la camminata da Imerovigli ad Oia, 2 ore e 30 circa (non calcolando le soste) lungo la caldera. Ufficialmente il percorso inizia a Fira, e se partite da lì, aggiungete altri 30-40 minuti di cammino. Il cammino, è in parte su strada sterrata, in parte su mulattiere acciottolate, e a tratti su sentieri di montagna veri e propri – anche un po’ esposti e scivolosi.

In totale i chilometri da percorrere sono otto: si passa sopra due colli, ognuno sormontato da una chiesetta bianca. Prima di salire al secondo colle, è possibile “imbrogliare” e raggiungere la seconda chiesetta a dorso d’asino. Noi abbiamo scelto di proseguire a piedi, ma ci siamo comunque fermati a scattare una foto a Stefano sull’asino, visto che ci teneva tanto.

Dalla seconda chiesetta è tutta una discesa verso Oia, a detta di molti il villaggio più bello di tutta Santorini e quello con il tramonto più bello. Circa la bellezza, niente da ridire, ma la faccenda del tramonto è un bel po’ sopravvalutata: in mezzo a centinaia di altre persone sgomitanti, perde un po’ del suo fascino. Meglio quindi un qualsiasi altro luogo lungo la caldera.

Santorini perissa, spiaggia neraLa spiaggia nera di Perissa

Ai bimbi piacerà sicuramente vedere una delle spiagge nere di Santorini. Noi abbiamo scelto Perissa (ma ci sarebbe anche Kamari). Quindi di buon mattino siamo andati a piedi fino a Fira, passando per Firostefani (c’è un sentiero facilissimo e in discesa).

A Fira c’è la stazione centrale dei bus, che partono all’incirca ogni ora per i luoghi turistici più frequentati, tutti alla stessa ora. Per Oia partono ogni mezz’ora. Quando manca una decina di minuti, andate al centro del piazzale e attendete che qualcuno urli la destinazione ed indichi il mezzo. Il biglietto si fa a bordo e se viaggiate a Santorini con bambini in bus, sappiate che bimbi fino ai 6 anni non pagano.

Santorini caldera view with catA Perissa abbiamo pranzato (bene) e Stefano ha voluto fare il bagno. In mare c’erano già una decina di turisti, per essere precisi magrebini e indiani… insomma, non tedeschi o inglese come vorrebbe la leggenda metropolitana! Immaginiamo che l’acqua quindi non sia così fredda e gli concediamo di fare il bagno. In un minuto si mette il costume, corre sui ciottoli lavici neri, entra in acqua fino al ginocchio e balza subito indietro.

Il mare di Santorini in primavera è gelido… e quindi per riscaldarsi le gambe si siede sulla spiaggia e si copre le gambe con la “sabbia” nera, che è bella calda. Giochiamo un po’ a scavare buche, ci rilassiamo su una sdraio e poi riprendiamo il bus in direzione di Fira, fermandoci a Pyrgos.

greek flag on Santorini Il villaggio di Pyrgos

Pyrgos è un paesino dell’entroterra, posto in cima ad un colle, molto caratteristico e fuori dalle rotte turistiche. Anche qui è pieno di scale, vicoli stretti che ci siamo divertiti ad esplorare (perdendoci più volte) e archi imbiancati… oltre, ovviamente, a splendide chiese e un bel castello veneziano.

Infatti nel 1200 l’isola era un principato veneto, e tale rimase fino a quando l’isola fu conquistata dai bizantini nel 1579. Una curiosità: fu il veneziano Giocomo Barozzi a dare all’isola il nome Santorini, erigendo una cappella in onore di Santa Irene (Sant’Erini) da cui derivò poi, per contrazione, Santorini.

Santorini akrotiriIl sito archeologico di Akrotiri

Akrotiri è un’altra destinazione da visitare a Santorini con bambini: si tratta di una località dove gli archeologi hanno riportato alla luce un’antica città sepolta dalla ceneri dell’eruzione del vulcano. Il sito archeologico è al coperto, quindi va benissimo per una giornata piovosa oppure caldissima.

La città era decisamente sofisticata, con edifici alti tre piani e affrescati, strade e un sistema fognario all’avanguardia. Alcuni affreschi originali possono essere ammirati al Museum of Prehistoric Thera a Fira.

Il perimetro degli scavi permette di intravedere il terzo piano, ma al centro una vasta zona è stata completamente riportata alla luce, ed è impressionante camminarci in mezzo. Stefano si è divertito cercando particolari che noi grandi non abbiamo notato, come l’anfora semi-sporgente da uno scavo ancora in corso. Allora è iniziato il gioco “trova qualche altro reperto nascosto”; abbiamo scoperto altre anfore e vasi antichi, e qualche oggetto più recente: un biglietto azzurro di una lotteria ed un infradito color fucsia!

Santorini red beachRed Beach, la spiaggia rossa di Santorini

Se vi rimane tempo, da Akrotiri seguite le indicazione stradali per Red Beach, la spiaggia rossa sormontata da una scogliera a picco altrettanto rossa. Si trova a circa un chilometro di cammino ed è molto particolare. Dopo aver lasciato la strada, per raggiungerla, dovete camminare per qualche centinaio di metri su un sentiero sugli scogli.

All’inizio del sentiero troverete un divieto di accesso ed un cartello che vi mette in guardia dalla caduti di massi. Questo potete ignorarlo, perché per il primo tratto, fino al punto panoramico, non c’è nulla sopra di voi che possa cadervi in testa. Arrivati al punto panoramico, scattate qualche foto e poi tornate indietro.

La parte pericolosa inizia nel punto dove il sentiero scende verso la spiaggia; non potete sbagliarvi perché c’è un altro cartello che indica la caduta di massi. Le autorità temono che la scogliera possa crollare da un momento all’altro sulla spiaggia, e quindi l’hanno ufficialmente chiusa… anche se poi la gente ci si reca ancora. Ma voi che siete a Santorini con bambini non fatelo, non ha senso rischiare!

Santorini skaros rock

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